Cronaca

VOLARE ALTO – Patto di non belligeranza tra generazioni, per evitare di sentire a Capo d’Orlando la musica del silenzio

La lettera in redazione di Peppe Marici – giornalista – in merito alle polemiche sull’isola pedonale che sta infiammando, dopo la pubblicazione della lettera del “comitato” i social.

Caro Direttore,

ho appreso per mezzo stampa della polemica relativa al baccano che avrebbero causato alcuni locali nell’isola pedonale di Capo d’Orlando.

Penso sia arrivato il momento di affrontare con sincerità la questione. Serve un patto di non belligeranza tra generazioni per il bene della cittadinanza per poter dare un futuro roseo a Capo d’Orlando.

Perché pensare di non affrontare questo discorso, rinviandolo continuamente, non può che danneggiarci tutti.

Premetto che in un Paese civile è fondamentale il rispetto delle regole: sono le fondamenta di una comunità.

Le regole ci permettono di far evolvere la città e farci vivere in sicurezza.

Però è giusto dire che alla base di una protesta o lamentela, ci dovrebbe sempre essere il rispetto e la buona educazione. Oggi viviamo in una società dove troppo spesso le parole fanno più male di uno schiaffo, dove le parole in molte circostanze generano odio e disprezzo.

Se le regole vengono rispettate, allora sulla base di cosa si fonda la polemica?

È così che vogliamo dare un’opportunità ai giovani e agli imprenditori di poter investire in questo Paese e generare turismo?

Sono cresciuto in una Capo d’Orlando capofila di un intero comprensorio dei Nebrodi, una Capo d’Orlando ricca di entusiasmo, opportunità, gioventù e divertimento.

Sono cresciuto in una comunità sana che oggi rischia di perdere la propria identità.

Quindi non sto qui a far polemica ma dico solamente che serve buon senso e rispetto reciproco.

Per fortuna ancora il brand Capo d’Orlando ha un potenziale clamoroso, che in molti invidiano. Dobbiamo esser orgogliosi delle nostre radici, della nostra storia e delle nostre peculiarità. Il divertimento è sempre stato un fattore attrattivo del nostro Paese, sarebbe un peccato oggi depotenziarlo definitivamente o consideralo una forma di maleducazione.

Anche perché alla base di tutto c’è l’economia di una intera cittadina.

Se vengono meno i turisti quante altre attività rischiano ancora di dover chiudere? A quel punto l’unica musica che saremo costretti a sentire sarà il silenzio assordante di una Capo d’Orlando vuota. Nel rispetto nelle regole, rendiamo il nostro amato Paese attrattivo e diamo, a chi decide di investire a Capo d’Orlando, gli strumenti per andare avanti.

Con affetto, Peppe Marici. Un orlandino.

 

Il fatto:

Le polemiche per la movida di Pasqua: tra musica e accuse 

Capo d’Orlando, sebbene in fase di transizione rispetto ai fasti del passato, resta una delle mete turistiche più frequentate del messinese, soprattutto nei weekend e d’estate. Un punto di riferimento. Tuttavia – ed era tempo che non ve ne erano – , una serata musicale organizzata da alcuni locali nell’isola pedonale la sera di Pasqua ha scatenato una polemica.

Una lettera firmata prima da un presunto “Comitato che non ne può più” che poi viene sottoscritta dall’ing. Francesco Valenti quale portavoce dello stesso Comitato, accusa i gestori di aver organizzato un “baccanale notturno”, disturbando i residenti con musica eccessiva e definendo i fautori del “baccanale” “cafoni ben vestiti e profumati”, coinvolgendo anche l’amministrazione comunale come complice.

La replica, affidata soprattutto ai social, non si è fatta attendere aprendo un dibattito più ampio sulla convivenza tra diritto al riposo e voglia di socialità.

Serve equilibrio, senza demonizzare né i giovani né chi lavora nel settore dell’intrattenimento. Serve il rispetto delle regole, ma anche tanto buon senso.

Ora con un effetto domino si aspettano le conseguenze.

Redazione Scomunicando.it

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