“Volevo essere brava!” – E sono bravi tutti. A Messina per vederlo c’è tempo anche quest’oggi



La magistrale regia di Acacia e l’indubbio talento delle protagoniste, come anche l’importanza e la profondità delle tematiche portanti della rappresentazione, danno vita ad uno spettacolo suggestivo, dissacrante, ironico e al contempo ricco di riferimenti e profondo, con tutte le carte in regola per far parlare di sé lo spettatore ben oltre le porte del teatro. Dopo la replica di sabato si può assistere allo spettacolo anche questo pomeriggio. Uno spettacolo con tutte le carte in regola per far parlare di sé lo spettatore ben oltre le porte del teatro.

”Le ragazze erano brave”, o quanto meno cercavano di esserlo. Nel costante tentativo di piegarsi a canoni di bellezza ed impeccabilità della forma fisica, etichetta e buon costume, “femminilità” da stereotipo, Davide Acacia mette a nudo quella rete di insicurezza, piccoli o grandi demoni e tormenti che angustiano la mente delle donne, brillantemente rappresentate dalle eroine del suo spettacolo “Volevo essere brava”, liberamente ispirato al romanzo “Il corpo giusto” di Eve Ensler.

Dalla “pancetta” all’acne, dai fianchi abbondanti ai seni inappropriati, le ragazze di Acacia, con le loro imperfezioni di un “corpo disubbidiente”, diventano, tanto sul palco quanto nella vita reale, portatrici di quel senso di colpa e vergogna, di inadeguatezza e di rabbia nei confronti del partner, del mondo, ma soprattutto nei confronti di quei genitori che si desidererebbe compiacere, nei confronti dei quali si manifesta la spasmodica ricerca di amore e di approvazione. Ed è questo il principale elemento motore per il quale le protagoniste intraprendono il faticoso, e a volte anche doloroso, pericoloso ed estremo, percorso, che da “crisalide” dovrebbe portarle alla loro forma definitiva: ad “essere brave”. O al contrario ad accettarsi, grasse e belle, tutte rotondità e avvallamenti alla luce della luna, con un pizzico d’invidia nei confronti delle “stronze magrissime”, o di risentimento verso quei negozi che tengono le taglie forti “sul retro, nascoste, come fossero roba porno”, consapevoli del fatto che per le ragazze grasse o brutte è necessario faticare il doppio, essere più  intelligenti, più simpatiche, più sorridenti, più abili nel compiacere, per essere amate.

Tutto questo prende forma in scena grazie all’eccezionale interpretazione di Gabriella Cacia, Francesca Gambino Elvira Ghirlanda Laura Giannone, Anna Musicò, Rita Lauro, Giovanna Verdelli, Milena Bartolone le quali conferiscono ai già finemente elaborati, maturi e mai banali testi di Acacia, quella carica di pathos e di estro che segnatamente cattura l’attenzione e la sfera emozionale dello spettatore.

Sulle note di “Du Hast Den Farbfilm Vergessen” di Nina Hager, “Firestarter” dei “The Prodigy” e di alcuni dei più rilevanti pezzi del post-punk, le coreografie di Sarah Lanza plasmano uno spettacolo dinamico e vivo, che con i suoi gesti energici, violenti, ben riesce a rendere esplicito il parossismo che anima “l’esercito delle post-mestruate” nella lotta per raggiungere l’obiettivo agognato: “ho cercato di essere carina così tu, madre, mi avresti amata”.

La maestrale regia di Acacia e l’indubbio talento delle protagoniste, come anche l’importanza e la profondità delle tematiche portanti della rappresentazione, danno vita ad uno spettacolo suggestivo, dissacrante, ironico e al contempo ricco di riferimenti e profondo, con tutte le carte in regola per far parlare di sé lo spettatore ben oltre le porte del teatro.

Unico nel suo genere, è un appuntamento decisamente da non perdere.

Luca Scaffidi Militone

 

Volevo essere Brava!

Compagnia teatrale Vaudeville

Liberamente tratto dallo scritto di Eve Ensler “Il Corpo Giusto”

Regia Paride Acacia

con

Gabriella Cacia

Francesca Gambino

Elvira Ghirlanda

Laura Giannone

Rita Lauro

Anna Musicò

Giovanna Verdelli

Milena Bartolone

Movimenti coreografici

Sarah Lanza

Tratto da “Il corpo giusto di Eve Ensler”, “Volevo essere brava” porta in scena in maniera cinica, provocatoria, ma sempre tagliente e profonda, una riflessione sulla società di oggi e su come questa si imprima sul corpo. Helen, Bernice, Carmen, Tiffany, Dana, Carol e Nina si raccontano a Eve.

Biglietto: Acquistabile solo al Botteghino.

Recapiti Telefonici:

Centralino 0908966215;

Informazioni 0908966226 – Int 244

 

Redazione Scomunicando.it

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