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VOLLEY – Campionato Europeo Maschile– Capitan Buti: Slovenia da non sottovalutare

– di Saverio Albanese
Sofia (Bulgaria), 16 Ottobre 2015– Per la nazionale italiana di volley maschile si tratta della dodicesima semifinale nelle ultime quattordici edizioni della rassegna continentale. Da quello storico 1989 dove vinse a Stoccolma il primo oro della sua storia, la nazionale azzurra ha vinto sei titoli (1989, 1993, 1995, 1999, 2003, 2005), perduto quattro volte la finale, conquistato una medaglia di bronzo. Soltanto in due occasioni è rimasta fuori dalla corsa delle medaglie. In precedenza il sestetto tricolore era entrato in altre due occasioni tra le prime quattro: vincendo il bronzo nel 1948 e finendo quarta nel 1983 (in entrambe le occasioni la fase finale prevedeva un round robin).
La straripante vittoria contro la Russia ha messo le ali alla formazione azzurra che in questa fase conclusiva di questa XXIX edizione che si svolgerà all’Arena Armeec di Sofia può, certamente, competere con chiunque senza aver alcun tipo di timore reverenziale. In casa Italia si respira una certa serenità che traspare anche dalle parole del capitano Simone Buti: «La Slovenia ha dimostrato di essere una grande squadra. Siamo contenti di essere arrivati sin qui. Vincere contro la Russia nel modo che abbiamo fatto noi non era semplice e tanto meno pronosticabile. Siamo anche consapevoli che ci aspetta una semifinale di alto livello, la Slovenia ha dimostrato di essere una grande squadra battendo la Polonia, superarla sarà comunque difficile e ci vorrà un’altra grande prestazione per riuscire a farlo».
Il pregio migliore degli azzurri è senza tema di smentita una grande forza d’animo, anche dopo le sconfitte con gli Usa in World Cup e con la Francia a Torino, è tornata in campo convinta e convincente. «In squadra c’è l’atteggiamento di cominciare ogni partita come se fosse l’ultima–ha continuato Simone Buti–. D’altronde in questa fase del torneo è come se fossero tutte finali. L’unica cosa è entrare in campo a testa bassa e cercare di spingere al massimo. Poi logicamente l’andamento della gara dipende anche dall’avversario che hai davanti: se ne trovi uno che ti tiene testa è più complicato, se ne trovi uno più malleabile è più semplice. Però la cosa più importante è entrare in campo sempre con lo stesso atteggiamento, quello di una squadra che non molla mai niente su ogni pallone. Questo, alla lunga, l’avversario lo soffre».
Tra voi e la finale rimane l’ostacolo Slovenia, guidata da una delle leggende azzurre: «Sulla panchina della Slovenia c’è Andrea Giani: Giangio è un mito per tutti gli appassionati di pallavolo, mio per primo, a prescindere– ci tiene a puntualizzare Buti–. Loro sono una bella squadra composta di ottimi elementi. Quelli che giocano nel nostro campionato lo hanno dimostrato anche quest’anno. Non è semplice superarla, anche se qualcuno leggendo Slovenia pensa che non ha grande tradizione a questi livelli. Non ha il nome della Polonia o della Russia, ma è sicuramente una squadra forte, temibile, che ci metterà in difficoltà. Bisognerà partire carichi sapendo che ci aspetta un match difficile».
E capitan Simone Buti come ci arriva a questa partita?
«Arrivo a questa gara come tutti i miei compagni: voglioso di far bene, voglioso di andare in finale. Perchè giocare l’ultima partita è l’obiettivo di tutti noi: vogliamo arrivare a giocarci il titolo sino all’ultimo pallone». La caccia all’undicesima finale è aperta……!!

Redazione Scomunicando.it

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