Attualita

WOMEN’S BOAT TO GAZA – Zaytouna in porto a Messina. Presente premio Nobel Mairead Corrigan Maguire

 

– di Corrado Speziale

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Zaytouna è in porto, col suo carico di coraggio e di speranza per il popolo palestinese. Assieme all’equipaggio, sono giunti via terra in città vari attivisti di Freedom Flotilla, tra cui la pacifista britannica premio Nobel per la Pace Mairead Corrigan Maguire. Tutto il gruppo è stato accolto alla Passeggiata a mare da numerosi attivisti e dalla musica di Sicilia e dintorni. Presente il sindaco Renato Accorinti in kefiah e fascia tricolore. In serata, saluto e presentazione dell’equipaggio alla Comunità Islamica di Messina, con cena di benvenuto.
L’arrivo dell’altra imbarcazione, Amal, al momento in porto a Palermo, è invece previsto per oggi, sperando che vengano superati degli inconvenienti tecnici.
Intanto in città hanno preso il via gli eventi organizzati in occasione di questa seconda tappa messinese della Flotilla dopo la sosta della Marianne lo scorso anno.
Giovedì, in presenza della delegazione internazionale di Freedom Flotilla Coalition, presentato alla Feltrinelli il libro “Gaza e l’industria israeliana della violenza”. Oggi, giornata di accoglienza al Comune. Di mattina, incontro con la città e conferenza stampa. Pomeriggio e sera eventi musicali e di intrattenimento nel Salone delle Bandiere.
Per il secondo anno consecutivo, la missione per Gaza di Freedom Flotilla, sta facendo tappa a Messina. E stavolta si tratta di una missione “speciale”, trattandosi di due imbarcazioni i cui equipaggi sono composti da sole donne: Zaytouna – Uliva e Amal – Hope, Speranza. La prima, ai cui comandi c’è la skipper australiana Madeleine Habib, è da ieri già in porto a Messina, mentre la seconda è attesa per oggi, auspicando il superamento di alcuni inconvenienti tecnici che l’hanno costretta ad attardarsi a Palermo. Entrambe provengono da Barcellona e quella messinese è l’ultima tappa prima di far rotta verso le insidiose acque palestinesi, circoscritte “a ferro e fuoco” da Israele che cinge la Striscia di Gaza, attuando il blocco totale e l’embargo. Per Zaytouna, Messina è stato addirittura l’unico approdo italiano lungo il percorso verso il Medio Oriente.
Quest’ultima è giunta in porto in mattinata, ma tutto il gruppo, formatosi nel corso della giornata, è stato accolto alla Passeggiata a mare nel pomeriggio, alla presenza di tanti attivisti di varia provenienza, con l’intervento musicale di benvenuto portato dal gruppo di musica popolare Sicilia e dintorni. Come previsto, per l’occasione si è realizzata in città l’attesissima presenza di Mairead Corrigan Maguire, pacifista britannica, premio Nobel per la Pace nel 1976. In testa, ad accogliere tutte le protagoniste della missione per Gaza, c’era il sindaco Renato Accorinti, che per l’occasione ha indossato due simboli “ufficiali” raramente abbinabili tra loro: la kefiah e la fascia tricolore.
Nel corso dei saluti, si sono alternate al microfono alcune protagoniste di questa avventura, provenienti da ogni parte del mondo, i cui interventi in inglese sono stati puntualmente tradotti da Federico Alagna. “La nostra è un’azione pacifica per rompere l’assedio di Gaza perpetrato da Israele”, ha detto Zohar Chamberlain Regev, un’attivista “speciale” di Freedom Flotilla Coalition, in quanto israeliana che attualmente vive in Spagna, dove presiede il comitato direttivo di Women’s Boat to Gaza.
“Ringraziamo per l’iniziativa. Questo è un tassello importante per la lotta contro l’embargo e le sofferenze palestinesi. Vi vogliamo numerosi in questi giorni accanto a noi”, ha rimarcato Ann Wright, attivista statunitense. La sua è una storia straordinaria: ex colonnello dell’esercito degli Stati Uniti ed ex diplomatico americano, si è dimessa nel 2003 in opposizione all’invasione dell’Iraq. Jaldi’a Abubakra rappresenta invece la Spagna, Paese dove vive, pur essendo originaria proprio di Gaza, in Palestina. “Vorrei rimarcare l’importanza di questa iniziativa per gli abitanti di Gaza e per la causa palestinese”, ha detto Jaldi’a. “La Palestina – ha proseguito l’attivista – è occupata da sessantotto anni e da dieci subisce un embargo che la fa stare in prigione, incapace di comunicare con l’esterno e di ricevere i beni di prima necessità. Iniziative come queste sono importantissime al fine di rendere visibili le sofferenze del popolo palestinese”. Dopo di lei, il sindaco Renato Accorinti: “E’ emozionante stare qui, assieme a tutte queste donne che compiono un gesto che unisce tutti i popoli. Le sofferenze, da qualunque latitudine arrivino, dobbiamo avere il senso d’umanità per combatterle senza fermarci mai, pensando che un giorno arriverà la libertà”. Cita Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”. Poi aggiunge: “Dobbiamo stare insieme a lottare fino a quando l’ultimo uomo della Terra non avrà raggiunto la libertà. Le istituzioni di Messina sono accanto a queste donne che con la loro forza porteranno un nuovo messaggio di pace”. L’ultima parola al premio Nobel, Mairead Corrigan Maguire: “E’ un grande piacere essere qui tutti insieme, accolti da questa comunità. Oggi vogliamo dare un messaggio di speranza. Porteremo a tutti i palestinesi i vostri migliori auguri e trasmetteremo il vostro amore per Gaza, col suo desiderio di libertà”.
In serata, saluto e presentazione dell’equipaggio e dell’intera delegazione alla Comunità Islamica di Messina, con cena di benvenuto.
In città, intanto, avevano già preso il via gli eventi organizzati in occasione di questa seconda tappa messinese della Flotilla. Giovedì, in presenza della delegazione internazionale di Freedom Flotilla Coalition, è stato presentato alla Libreria Feltrinelli il libro di Enrico Bartolomei, Diana Carminati e Alfredo Tradardi, “Gaza e l’industria israeliana della violenza” (ed. DeriveApprodi, 2015). Dell’interessante testo-denuncia sulla condizione palestinese ne hanno discusso la docente Alessandra Minniti e l’editrice Giulia Carmen Fasolo. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Palmira Mancuso. Iniziando dalla storia, la docente ha raccontato del 1948, proseguendo per il ‘67 con la Guerra dei sei giorni, la nascita dell’OLP, gli Accordi di Camp David, la Road Map, “Negoziati e accordi disattesi con la complicità degli USA”, ha detto Alessandra Minniti. “Israele non ha mai dimostrato la volontà di ritirarsi. Anzi, si è riservato il diritto di controllo militare e civile del 78 per cento dei territori consegnati all’Autorità Nazionale Palestinese. Non si è fatto nessun passo avanti, anzi, le richieste palestinesi sono state tutte rimandate indietro”. Dopodiché passa a drammatiche riflessioni: “Attraverso loro affermazioni, uomini politici israeliani autorizzano uccisioni di mamme e bambini per evitare i militanti del futuro. Questo è genocidio. A partire dagli anni 70 – ha proseguito la docente – l’industria israeliana si è convertita alla guerra che ha portato morte e repressione verso il popolo palestinese. Documenti provano che su Gaza, attraverso l’assedio, vengono sperimentate armi il cui brevetto viene venduto in tutto il mondo. Si tratta di armi e sistemi di controllo provati sul campo. Allo sviluppo di questa strategia si è verificato un cambiamento ideologico con interessi geopolitici sul modello neocoloniale israeliano. In Occidente si tende invece a far passare l’idea di Israele aggredito”.
Giulia Carmen Fasolo: “Sono convinta che il popolo palestinese non debba rinunciare alla propria terra e alla propria libertà. Gli accordi di Oslo si sono rivelati finti. Israele non aveva alcuna intenzione di concedere la libertà ai palestinesi”. Riporta poi i numeri impressionanti citati nel libro della densità di popolazione di Gaza in rapporto all’estensione del territorio: un milione e ottocentomila abitanti assiepati in 360 Km quadrati. 5000 in un Km quadrato. “USA e UE sono complici”, ha detto l’editrice. Che poi ha aggiunto: “C’è un disegno sottile e complesso che va oltre il semplice odio tra due popoli”.

Le iniziative proseguono oggi, sabato 24, con una giornata a Palazzo Zanca: di mattina, incontro dell’equipaggio e della delegazione con la città e alle 11,00 conferenza stampa. Pomeriggio e sera eventi musicali e di intrattenimento nel Salone delle Bandiere: “Musica per le donne di Gaza”. Si esibiranno Sefora Adamovic, Ellen Huttu Hansson e Kunsertu Acustic live con Faisal Taher, Nello Mastroeni, Egidio La Gioia, Giacomo Farina, Roberto De Domenico, Fabio Sodano.

Redazione Scomunicando.it

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