Dall’idea di uno alla tradizione di oggi
Ricordo del mio compianto amico Alfio Molica Colella, uno dei pochi Gioiosani che abbia mai fatto qualcosa di positivo per San Giorgio.
Ai primi di Settembre del 1979, di sera, nella sede teatro del Gruppo Culturale l’Alternativa ferveva una vivace discussione sulla scelta della commedia per l’imminente stagione teatrale, quando Alfio se ne usciva all’improvviso con una sua idea che sulle prime non genera agli astanti la minima attenzione o interesse. Ma che cosa aveva detto di così irrilevante il mio compianto amico Alfio?
– Nel periodo Natalizio propongo di fare un presepe..Ma non qua dentro – chiarisce Alfio.
– E dove lo vorresti fare – domanda qualcuno.
– Fuori – risponde Alfio, dandomi di gomito con quella sua tipica espressione indecifrabile.
– Dove, davanti la porta? – domanda lo spiritoso della compagine.
– No, qua vicino, nel vecchio campo di calcio – risponde imperturbabile Alfio.
– E serve tutto quello spazio? Che vuoi fare, un presepe faraonico? – domanda il solito spiritoso che poi era Antonello, alla cui battuta tutti i presenti si mettono a ridere.
– No un presepe vivente..-
– Alfio, che idea originale in tutti i paesi fanno presepi viventi. – ribatte un altro.
– Ma non come quello che ho in mente..-
– E che grande idea ha partorito la tua mente? – domanda ironico Antonello.
– Un presepio vivente con i vari personaggi che si muovono secondo una determinata sceneggiatura e su una base di brani musicali già registrati –
Per qualche secondo nella sala si fece un silenzio assoluto finché il maestro Angelo aprì bocca e dette l’avvio al dibattito per la proposta di Alfio. La cosa aveva ottenuto interesse.
Per farla breve, alla fine l’assemblea dell’Alternativa dette l’incarico ad Alfio e a me di mettere su carta l’idea del presepe vivente e l’indomani a casa sua ci mettemmo alacremente al lavoro.
In una decina di giorni avevamo finito lo schema dei movimenti delle varie scene, e insieme al nostro tecnico del suono e delle luci, Antonino Cicirello, andammo da un amico presso Radio Marconi a Patti per registrare le musiche che avevamo già scelto come colonna sonora della Sacra Rappresentazione. In quella occasione il compianto Pippo Isgrò (marito di Franca Francesca Aiello) che interpretava uno dei pastori al bivacco, improvvisò al flauto una semplice linea melodica ma di potente pathos evocativo. Ora non ci restava che scegliere i partecipanti e cominciare le prove, prima nella sala e poi all’aperto nel vecchio campo di calcio.
Alfio nelle due settimane precedenti la rappresentazione si mise in ferie ed era talmente coinvolto emotivamente che ogni volta che ci riunivamo ripeteva come un mantra: ragazzi impegniamoci che ho elencato 118 difficoltà per la realizzazione del presepe. Nessuno ebbe mai l’animo di chiedergli la lista dei problemi, nemmeno io, anche se confesso, una volta a casa sua mentre si era allontano dal tavolo per non ricordo quale motivo, detti una veloce sbirciata alla sua carpetta che custodiva gelosamente, e appena aperta lessi le seguenti parole: ” chi sta circannu malu fidatu, ma cridiri in parola, sunu 118 diffiortà! ”
Obbiettivamente problemi e difficoltà ce ne furono tanti ma tutti tenacemente superati dai partecipanti e in certe situazioni senza guardare pericoli od ostacoli come Adolfo Garito, che ebbe il coraggio di scendere dalla campagna di Montagnareale in groppa ad un asinello fino a San Giorgio. Asinello che doveva portare in dorso la Madonna, interpretata da Maria Sidoti e condotto per la cavezza da Stefano La Rosa, un perfetto San Giuseppe. Un’altra notevole impresa la compì il compianto “UParente” Ciccio Natoli (nipote Michele Mastrolembo Ventura che condusse il suo gregge di pecore dalla contrada Villa Ridente fino al recinto già predisposto nello spazio della rappresentazione, e dopo a notte fonda intraprese da solo il viaggio di ritorno.
Al presepe ha pure partecipato Marco Molica Colella , il figlio piccolo di Alfio e mia figlia Valentina, seppure a un mese dalla nascita e ancora in pancia di sua mamma Francesca Di Mario, che insieme ad Anna Maria Mollica, Flavia Tarantino, Maria Casamento, Rosetta Puglia e altre popolane andavano a fare visita al Bambino nella capanna, passando dal ponticello dove si univano a loro la compianta signora Peppina Cicirello e le altre lavandaie del laghetto.
Venne anche il momento di pensare ai costumi per i vari personaggi e per risparmiare sulle spese Francesca Casamento si offrì come costumista e sarta con la determinante collaborazione di Assunta la Rosa, moglie di Alfio, che trasformò il suo soggiorno in un laboratorio sartoriale, Maria Casamento e Nina Napoli la mamma del caro e indimenticabile Fabio Armenio che piccolino partecipò alla rappresentazione insieme a suo padre Pippo (Armenio Salvatore Armenio), uno degli attori di punta dell’Alternativa.
Per comprare le stoffe, andammo insieme a Francesca Casamento e sua sorella Maria Casamento a Messina dal grande magazzino Piccolo, uno dei più forniti della provincia e appena dentro al negozio spiegammo al direttore cosa dovevamo fare e che tipo di stoffa cercavamo. Ci mise a nostra disposizione un bravo e paziente commesso, forse il più anziano e seppure lo facemmo ammattire, ma di più Alfio, con la sua esperienza e consigli anche in merito del metraggio che serviva per tot personaggi, ci aiutò a scegliere i tessuti adatti in stile arabo medio orientale.
Non voglio ancora abusare della pazienza e benevolenza di chi legge, ma prima di chiudere queste semplici righe, mi preme sottolineare il grande coinvolgimento emotivo e l’entusiasmo di tutti i partecipanti e la risposta straordinaria dell’intero paese sia come collaborazione attiva, che nel generoso modo con cui tutte le famiglie contribuirono per la raccolta del fondo spese.
Un meritato plauso va oggi al Gruppo Culturale l’Alternativa e ai promotori che dopo tanti anni hanno ripreso l’interrotta tradizione della Sacra Rappresentazione, nella persona di Franca Sidoti presidente dell’Auser, di Mariella La Rosa, di Calogero Gambino presidente dalla ProLoco San Giorgio, di Filippo Puglia, blogger, scenografo, artista versatile, appassionato e attento rievocatore delle memorie storiche di San Giorgio, di Antonino Cicirello direttore delle luci e del suono, di Nicola Garito, di Stefano La Rosa, di Ignazio Currò, di Roberto Cicirello e di Mario Brancato storico fotografo di scena e naturalmente un plauso a tutti i partecipanti e collaboratori per la realizzazione del Presepio Vivente di quest’anno.
Franco Salvo
Dopo il successo della Rievocazione della Natività del 2016, che ha posto fine a un suo lungo periodo di inattività, il Gruppo Culturale L’ Alternativa ha deciso di riproporre lo spettacolo teatrale anche quest’anno.
Negli anni in cui era in vita il maestro Angelo Accordino, uno degli ideatori di questa rappresentazione, era usanza introdurre lo spettacolo con una dedica speciale scritta dal maestro stesso e generalmente rivolta ai più deboli e agli oppressi.
Due anni fa la rappresentazione fu introdotta da un momento di silenzio, per ricordare il caro maestro Accordino oramai assente.
Quest’ anno si è deciso di introdurre nuovamente l’usanza della dedica ed è stato invitato a scriverla un giovane sacerdote di San Giorgio, Adriano Agnello, ora parroco di Raccuja. Egli in essa ci parlerà di un tema sempre attuale, la coesione tra i popoli.
Una seconda dedica speciale sarà rivolta al Maestro Angelo e ad Alfio Mollica, che prima degli altri ebbe l’idea di realizzare una sceneggiata sacra nel lontano 1979.
Quest’anno, affermano gli organizzatori, saranno inoltre curati maggiormente i dettagli e inseriti nella rappresentazione nuovi elementi e sorprese.
Come due anni fa L’Alternativa sarà ancora supportata dall’Auser e dalla Pro Loco di San Giorgio, mentre l’amministrazione, dichiaratasi orgogliosa di questa iniziativa, si è messa a disposizione per fornire tutto il necessario alla buona riuscita dello spettacolo.
Rievocazione sceneggiata della Natività
Il Presepe vivente è la rievocazione sceneggiata della natività di Gesù. Quello rappresentato a San Giorgio di Gioiosa Marea nacque da un’idea del gruppo culturale “L’alternativa”, gruppo del luogo noto per l’attività teatrale di ricerca storico-culturale, affermatosi negli anni ’80.
Il Presepe vivente è una rappresentazione teatrale a forte carattere spirituale che vuole raccontare la notte della nascita di Gesù.
È uno spettacolo che si svolge all’aperto e che vede la partecipazione di oltre cento attori in costume d’epoca.
La scenografia allestita per l’occasione è rappresentata da uno spazio ampio o un campo, come quello in cui i pecorai e i caprai vivevano nell’attesa del nuovo giorno di lavoro.
Nella rappresentazione, oltre al campo scenico e agli attori, hanno un ruolo importante e pittoresco gli animali: le pecore e le capre dei pastori, l’asinello che accompagna Giuseppe e Maria alla capanna, i cavalli montati dai re Magi.
Uno dei motivi per cui il gruppo culturale “L’alternativa” organizzava biennalmente il Presepe vivente era quello di mantenere viva la tradizione, affinché i tesori di arte, religione e fede in essa presenti non andassero mai dimenticati e perduti.
Il gruppo ha portato in scena questo spettacolo per la prima volta nel 1979 ed esso risulta essere tra i primi Presepi viventi della Sicilia.
Considerando che il gruppo “L’alternativa” si è ormai sciolto e non svolge più attività teatrale da tanto tempo, l’AUSER e la Pro Loco di San Giorgio hanno cercato quest’anno la collaborazione dei pochi componenti del gruppo rimasti in vita per riportare in scena quello che era la tradizione del borgo sangiorgese e quindi anche i valori sui quali si basava il vecchio gruppo.