La terrazza del Retronouveau di Messina giovedì sera ha ospitato il primo concerto della tournée del nuovo quartetto formato dal grande sassofonista americano Yosvany Terry, con Sam Mortellaro al piano, Giuseppe Cucchiara al contrabbasso e Federico Saccà alla batteria. La tournée prevede concerti a Roccalumera, Taormina, Agrigento, Polignano a Mare e altri in divenire.
Al Retronouveau, sin dall’inizio si è respirata una ventata jazz
“È un piacere esser qui, sono in Sicilia per la seconda volta. La prima è stata l’occasione di una collaborazione con il conservatorio Corelli organizzata da Sam Mortellaro. È stata un’esperienza meravigliosa”. Yosvany Terry, compositore, sassofonista, percussionista, bandleader, educatore e portatore di cultura della tradizione afrocubana di fama internazionale, ha aperto così il primo concerto della tournée del suo quartetto, giovedì sera a Messina. Così anche la Sicilia, con la sua gente, i luoghi, i suoi musicisti, è entrata a pieno titolo negli affetti del grande sassofonista americano, tant’è che avrebbe “sottotitolato” sui social il suo quartetto “Naxos”, a dimostrazione di quanto gli stia piacendo Giardini Naxos, dove il maestro alloggia in questo periodo.
Geografie, culture, etnie, in un affascinante caleidoscopio di note, suoni e ritmi, dunque, fanno parte dell’immenso patrimonio musicale di Terry. La sua storia sta scritta su un ricco pentagramma di arte e di vita con due parametri imprescindibili: Cuba e Harlem. E non solo, perché se si parte dall’Africa occidentale, passando dalla formativa scuola classica europea e ci si compenetra nella tradizione jazz, la capacità espressiva e la completezza musicale di Yosvany, raggiunge punte altissime. Quanto al continente africano è “custode” e divulgatore anche a livello didattico della cultura musicale della West African Heritage. Per questo egli possiede delle qualità che vanno al passo con la sua unicità.
Il suo rapporto con la Sicilia si sviluppa attraverso Sam Mortellaro, pianista di talento e docente in Conservatorio, che da “studente” incontrò Terry a New York. A distanza di tempo, lo scorso febbraio, Sam invita il maestro a tenere una masterclass al Conservatorio Corelli di Messina. Da qui, il ritorno adesso, sul palco, a condividere questa tournée come esperienza interessante e coinvolgente, partita giovedì sera nell’atmosfera estiva dello spazio all’aperto del Retronouveau.
Dopo la partenza, la prima tappa del tour sarà il 27 luglio al Roccalumera jazz fest. Domenica 28 luglio al Taormina Jazz in Sicily. Il 4 agosto il quartetto sarà ospite all’Agrigento Arcosoli Jazz Festival. Il 19 settembre i quattro si esibiranno al Polignano a mare International jazz festival. Oltre quanto è già ufficiale nei cartelloni, per il quartetto di Terry, altre date sono in divenire.
Nel primo concerto del neonato gruppo, Yosvany Terry al sax, Sam Mortellaro al piano, Giuseppe Cucchiara al contrabbasso e Federico Saccà alla batteria, è stato evidente quanto un talento pianistico affermato, due giovani promesse del jazz di casa nostra e un maestro che viene d’oltreoceano e che porta con sé un bagaglio “totale” di nozioni ed esperienze da varie latitudini artistiche e geografiche, bastino poche ore di prove del giorno precedente per trovare il giusto dialogo, interfacciandosi con passione ed energia verso un universo musicale che ha subito appassionato il pubblico.
Dopo Messina, a Roccalumera, e Polignano a Mareal contrabbasso ci sarà Antonio Napolitano.
Al Retronouveau, sin dall’inizio si è respirata una ventata jazz che portava con sé un caleidoscopio di sensazioni provenienti dalle “geografie” tanto care a Yosvany Terry, con il brano tra i più significativi del suo repertorio: “Ancestral memories”, dall’omonimo album, ripercorre sonorità vicine agli anni ‘80 con tagli e ritmi che riprendono le culture care al maestro in una fusion piacevole e ben articolata. Scorrendo, le influenze anni ’60 non si faranno attendere. Yosvany Terry & Harlem è un connubio straordinario, fatto di arte e di vita. Al mitico quartiere di NY dove il maestro è vissuto vent’anni a partire dal 1999, sono stati dedicati due brani della scaletta: in “Idea of Harlem” ritmo e virtuosismo prendono quota, avvicinano e fanno vivere le atmosfere newyorchesi che hanno fatto la storia del jazz moderno. Dopodiché, occorre “rallentare” con sentimento per dare spazio ad “Ask me now”, sensazionale ballad dell’ineguagliabile Thelonious Monk. Con “The French quartet” il gruppo riprende quota e ritmo tanto da fare apprezzare l’ensemble nelle prerogative dei quattro musicisti e nell’interplay che si apprezza nel quartetto: l’oceano che separa solo fisicamente i tre siciliani dal maestro americano è un “ponte” sorretto da virtù musicali e da passioni che accomunano pubblico e artisti in una serata straordinaria.
Il prossimo appuntamento del Yosvany Terry Quartet sarà stasera, 27 luglio a Roccalumera, nell’ambito della seconda edizione del Jazz fest, dove il batterista Federico Saccà, giovane talento in costante ascesa nel panorama jazzistico, si esibirà anche il 15 agosto con Strait Project Quartet, concerto in cui verrà presentato Water Dance, l’ultimo album del gruppo, appena pubblicato.
Corrado Speziale
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