La candidatura del mecenate Antonio Presti alla carica di sindaco di Messina è la proposta che il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia ha avanzato al fondatore della Fiumara d’Arte, considerandolo personaggio ideale per la rinascita di una città bellissima, la cui prima esigenza è di liberarsi delle pretese feudali delle deteriorate nomenclature dell’ultimo mezzo secolo.
“Presti, è il mecenate della bellezza ed è di valorizzare la sua bellezza che Messina ha oggi bisogno, unitamente ad una nuova ed autentica cultura dell’accoglienza, tanto del turista che del pendolare: entrambe cittadini di quella che noi intendiamo sin d’ora immaginare come ‘città da i larghi contorni’, metropoli e villaggio allo stesso tempo, casa del residente e del pendolare”.
“Noi siamo per il ‘sacro’ valore del lavoro – afferma Mòllica – che difendiamo ad oltranza e ci impegniamo favorire e promuovere, ma condividiamo solo in parte quanto affermato dal segretario dell’Udc Gianpiero D’Alia in merito alla proposta di destinare ai Comuni e alla Regione il personale delle abolite Province. Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia è – infatti – favorevole all’efficace e concreto taglio dei costi della politica anche attraverso l’abolizione dei consigli comunali nell’attuale forma, ferma restando la rappresentatività di un sindaco ‘eletto’ e le rappresentanze dei partiti, dei movimenti e delle componenti sociali (università, sanità, scuola, sindacati, istituzioni, etc.). Il problema dell’accorpamento o della fusione dei piccoli comuni, con obbligo di costituirsi in ‘unione di Comuni’ è il tentativo di chi non vuole ‘togliersi il vizio’, come ha fatto Mario Monti re-istituendo le Province con un illusionismo che ha decretato la perdita di fiducia nel suo Governo”.
“Se il sen. D’Alia non crede alle ‘chiacchiere’ di Beppe Grillo e al ‘meraviglioso modello siciliano’ saremo ben lieti di metterlo di fronte al futuro ‘modello Messina’, aggiunge il presidente del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Salvatore Musumeci – . Non si sa mai!”
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