Categories: Cronaca Regionale

ATO A SANT’AGATA – L’opposizione consiliare chiede controlli di ordine amministrativo, contabile e giudiziario

Lo fa con la nota inviata in data odierna ai vertici dell’ATO, alla Procura della Repubblica di Patti, alla Procura della Corte dei Conti ed alla Tenenza della Guardia di Finanza

Abbiamo voluto denunciare alle autorità preposte – cono i consiglieri sant’agatesi d’oppizione consiliare in un documento\comunicato –  le anomalie che secondo noi si riscontrano nelle procedure di fatturazione e di determinazione delle tariffe seguite in questi anni affinché vengano attuati i dovuti controlli di ordine amministrativo, contabile e giudiziario.

Siamo dell’avviso che le fatture siano state determinate contro le prescrizioni di legge che impongono l’approvazione da parte dei Consiglio Comunale, così come stabilito anche da sentenze del CGA.

L’ATO oggi è esposto ad un contenzioso importante con i cittadini per cui è necessario verificare la legittimità degli atti e, nelle more, evitare che i cittadini posta subire ripercussione per vie delle azioni esecutive che potrebbero essere innescate dal mancato pagamento di quanto richiesto dall’ATO.

Non volgiamo consentire che la fase di liquidazione dell’ATO, si concluda nel silenzio di tutti e che venga pertanto fatta chiarezza rispetto alle modalità con cui si sono determinate le tariffe in questi anni consentendo alla Politica di riappropriarsi delle proprie prerogative che sono state sottratte con l’assenso dei Sindaci.

Ci aspettiamo un segnale di apertura da parte dell’ATO ma siamo disposti anche a portare la contestazione direttamente nelle sedi più opportune considerato che fino ad oggi abbiamo assistito solo a proclami fatti per ritagliarsi un momento di visibilità.

Avvertiamo un forte senso di complessivo disagio dei cittadini per cui riteniamo sia giunto il momento di chiedere il conto all’ATO di come sia stato gestito il servizio e la fatturazione ai cittadini, di chiamare in causa i Sindaci e chiedere conto dei controlli non hanno fatto approvando silenziosamente i bilanci fallimentari di una società sempre più indebitata senza accendere nessun campanello d’allarme e subendo oggi un atto stragiudiziale di 22 milioni di euro che rischia di mettere a repentaglio le casse comunali.

E su questo ultimo aspetto non escludiamo di poter verificare le condizioni per proporre una azione di responsabilità nei confronti degli Amministratori che in questi anni hanno guidato le sorti dell’ATO ME 1.

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