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BLADE RUNNER – Era il 25 giugno 1982 … il suo destino era segnare un’epoca nel cinema

Oggi, 38 anni fa, Ridley Scott lasciava la sua impronta nella storia del cinema con un’opera visionaria.

Poche frasi sono entrate nel mito del cinema come quelle del celebre monologo finale di Blade Runner, la pellicola di fantascienza datata 1982 diretta da Ridley Scott.

Parlare di Blade Runner è una vera sfida, trattandosi di un film che ha segnato un’epoca e pesantemente influenzato anche l’immaginario fantascientifico successivo.

Il mondo del cinema – e non solo quello – ringrazia Ridley Scott per aver scelto Blade Runner invece di Dune, come effettivamente accadde nel 1981, e per avere finalmente ha chiuso il cerchio nel 2017, quando  il seguito prodotto dallo stesso Scott e diretto dal talento Dennis Villeneuve ha dato tante risposte.

Che dire di uno dei film seminali della fantascienza degli anni ’80?

Imitato, imitatissimo fino a oggi, il capolavoro di Scott non ebbe però vita facilissima con i produttori che, non impressionati dalla prima versione, ne vollero una rieditata con una voce fuoricampo (che però non era così male, visto il tono da noir futuristico che aveva il film) e un finale consolatorio. Dettagli peraltro modificati nuovamente nella versione attuale, il director’s cut, incluso il re-inserimento di uno che in realtà era criticissimo per la trama, ovvero il suggerimento che lo stesso Deckard, il cacciatore di replicanti, fosse un replicante lui stesso.

Effettivamente, dopo il boom di Alien del 1979, Blade Runner non ebbe un gran successo di botteghino, ma è il classico long seller, già rivalutatissimo qualche anno dopo. Casting perfetto: Harrison Ford al suo massimo (e nella sua vera e propria prima parte drammatica da protagonista), Sean Young bellissima e intrigante, e Rutger Hauer epocale, nel famoso monologo “Ho visto cose che voi umani..”, peraltro parzialmente improvvisato. E incredibile colonna sonora (Vangelis al suo meglio), struggente e irrequieta come poche altre, perfetta per descrivere il mood di quel futuro sporco e disumanizzato, tanto che i più umani sono gli esseri artificiali.

Blade Runner ridisegna il concept della fantascienza come pochi altri film sono riusciti a fare.

Redazione Scomunicando.it

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