Si è svolta al Palazzo camerale la II edizione di “Malvasie senza confini”
Si è svolta questo pomeriggio, nell’ambito del 449. anniversario dello sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina, la II edizione dell’evento “Malvasie senza confini”, celebrata con il convegno “Due mari, tre Doc: Malvasia, Faro e Mamertino” nel salone della Borsa del Palazzo camerale.
«A Messina, la coltivazione della vite da vino corrisponde alla fondazione della città di Zancle da parte dei Greci – aggiunge la segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella – anche i Romani decantavano i pregi dei vini messinesi, come si legge nell’opera di Plinio il Vecchio “Historia Naturalis”. Il vino è legato al territorio e, a sua volta, il territorio è legato al vino. Con la sua storia, i suoi profumi, il suo sole e il suo paesaggio consente all’uva e al vino di estrinsecare le sue potenzialità».
«Siamo convinti che Malvasie senza confini possa diventare il punto di partenza per una nuova strategia di crescita turistica ed economica – evidenzia il presidente dell’associazione “Aurora”, Fortunato Manti – l’obiettivo della rete è quello di valorizzare le nostre peculiarità. Partiamo dalla “scontro” rappresentato dalla battaglia per arrivare all’incontro e allo scambio. Fare rete significa fare squadra e in quest’ottica vogliamo continuare».
Sull’anniversario dello sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina, si è soffermato l’assessore comunale al Turismo, cultura e brand Messina, Enzo Caruso: «Dal 2009, l’amministrazione comunale è partner di questo evento spettacolare, che ricorda una pagina di storia della Messina del Rinascimento, durante la quale don Giovanni d’Austria, nominato in capo alla flotta cristiana, sbarca a Messina con oltre 300 navi provenienti da mezza Europa. Per ricordare i fasti con cui il Senato messinese accolse il principe, in compartecipazione con Venezia e il Comune greco di Lepanto, Messina, grazie all’amministrazione e all’associazione “Aurora”, organizzatrice della manifestazione, riacquista una posizione strategica nell’ambito del turismo in area euro mediterranea».
Dopo i saluti istituzionali, spazio alla relazione di Pietrangelo Pettenò rappresentante di “Marco Polo Project di Venezia”, su “La malvasia sulle rotte della Serenissima. Dall’antica città greca di Monemvassìa al Mediterraneo” e, a seguire, l’intervento di Flora Mondello, presidente dell’associazione Doc Mamertino: «Siamo nati due anni fa e, a oggi, fanno parte della nostra associazione ben 15 su 17 realtà vitivinicole della nostra provincia. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il produttore del mamertino e, al contempo, ovviamente il suo vino. La filiera del vino è estremamente importante all’interno dell’economia di sistema ed è necessario portare avanti attività che possano incrementare questa consapevolezza all’interno della nostra stessa terra. E’ importante che il vino messinese diventi la prima scelta per i consumatori del nostro territorio e non solo perché è di qualità e vanta caratteristiche uniche, ma anche e soprattutto perché è essenziale fare rete per promuovere la nostra provincia».
A intervenire, infine, Pietro Colosi, in rappresentanza del Consorzio per la tutela della Doc Malvasia delle Lipari e Igt Salina, e Salvatore Geraci, produttore del Faro Doc.
Tra i presenti all’evento – promosso dalla Camera di commercio in collaborazione con l’associazione Aurora, la Fondazione Istituto Albatros, Marco Polo Project di Venezia, l’Istituto Minutoli e Nonsolocibus – anche Paolo Bitto, presidente della Fondazione Istituto Albatros, e Piero La Tona, dirigente scolastico dell’Istituto Minutoli.
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