Occorre un piano di restauro del Centro storico che ne scrosti tutte quelle superfetazioni e manipolazioni che ne mortificano i più significativi tratti storici ed estetici, alla luce e – se il caso rivedendo – il Piano Particolareggiato del Centro Storico, mai applicato.
Occorre creare un qualificato corso che abiliti artigiani e ditte ad intervenire nel Centro storico rispettandone la storia, i materiali e le tecniche esecutive.
Occorre un piano per la concessione del suolo pubblico, che non può essere concesso sempre e comunque, ma nel rispetto dei valori spaziali urbanistici, architettonici e della sicurezza (intralcio al passaggio dei mezzi di soccorso).
Il Centro Storico deve diventare un laboratorio di “qualità di vita”; ciò non implica soltanto la sua pedonalizzazione (nel rispetto delle legittime esigenze di chi vi abita) ma anche la ricerca di soluzioni che riducano i rumori prodotti dai locali commerciali e da varia impiantistica di servizio.
È scontato che il Centro Storico debba essere sempre pulito ed adeguatamente illuminato;che debba essere animato, specie nelle ore serali, da intrattenimenti “in scala” con i suoi spazi e le sue suggestioni.
Un Centro Storico senza il suo naturale humus umano sarebbe un involucro privo di anima.
Nessuna ipotesi di valorizzazione di un Centro Storico può concepirne l’involucro (la sua forma) come separato dalla sua linfa vitale (i suoi cittadini).
Rosa Maria Testa
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