Trattasi, da un lato, dei cespiti di famiglia donati alla Direzione nazionale del Partito Comunista Italiano, e, dall’altro, dei beni e diritti personali lasciati per testamento all’Universitàdi Messina.
Nessuno dei due destinatari ha adempiuto alle precise disposizioni contenute nei relativi atti e documenti. In occasione del centenario della nascita dello scienziato e politico barcellonese poi sono state messe in opera delle iniziative, che mirano ad un uso del tutto illegale di quanto lasciato da Nino Pino Balotta, in particolare all’Universitàdi Messina.
Non essendo a tutt’oggi venuta una risposta da parte di chi di dovere alle voci di protesta e alle precise richieste di ambienti qualificati della scienza, della cultura e della politica, il PdCI messinese ha ritenuto suo dovere investire della questione la magistratura, cui spetta di accertare e perseguire eventuali reati da chiunque commessi e porre fine a una situazione di illegalitàche si protrae ormai da troppo tempo.
Il segretario nazionale del Partito, Oliviero Diliberto, è costantemente informato dell’evolversi della situazione.
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