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FAZIOSITA’ – Dagli addosso all’ex assessore Fabio Granata per la sua strategia lungimirante sull’uso del teatro greco di Siracusa

Una polemica sterile quella condotta dalla pagine del Corriere del Sera contro Granata

Lui serafico replica.

Dopo aver promosso e fatto approvare tutte le leggi degli ultimi 20 anni in Sicilia sulla valorizzazione e tutela del Patrimonio archeologico e paesaggistico, aver apposto 38 vincoli ambientali e paesaggistici, realizzato il Piano Paesaggistico regionale, ordinato le demolizioni nella Valle dei Templi, determinato la ripulitura dalle opacità sui servizi e la rinascita dell’Inda, contribuito a tre riconoscimenti Unesco siciliani, aver salvato il Val di Noto dai Petrolieri e il Plemmirio dalla distruzione attraverso la tonnicoltura, dopo una vita spesa con coerenza e rigore in difesa del Patrimonio materiale e immateriale della Sicilia…essere definito da Stella del Corriere della Sera “destrorso assessore” e messo all’indice attraverso una estrapolazione maliziosa di una piccola frase da un mio documento di tre cartelle sul Teatro Antico di Siracusa, in altri tempi mi avrebbe riempito di indignazione e amarezza. Adesso mi fa sorridere, conoscendo bene meccanismi e personaggi, sia locali che nazionali…
Ecco il contesto da cui è stata estrapolata dal Corriere una frase dell’ex Assessore Regionale.
Un intendimento certamente  malizioso che manipola totalmente il suo pensiero …
“Il tema del Teatro Greco di Siracusa è in fondo semplice se alcune verità vengono riaffermate: i concerti, che siano 3 o 33, non determinano rischi al patrimonio materiale del Teatro Greco, visto che si svolgono in condizioni di tutela identica a quella di due mesi di Rappresentazioni Classiche e quindi a ben 43 serate di Spettacoli che quasi sempre registrano il tutto esaurito…
Quindi l’unico argomento plausibile di perplessità sulla organizzazione dei grandi concerti, può esser
rappresentato solo dal vulnus al “patrimonio immateriale”, alla immagine del Teatro Greco di Siracusa come Tempio della Tragedia, alla sua percezione di Luogo dell’Anima legato alla Tradizione Classica che viene in parte scalfita dalla “profanazione” di altri generi artistici.
Questo argomento, non peregrino, non deve essere accantonato ma deve invece
spingere a pensare in prospettiva breve, la prossima stagione, a soluzioni diverse per i Concerti come l’allestimento dell’Anfiteatro Romano o altra area del Parco, potendo cosi “ graduare” nella tipologia e nella quantità i Concerti o gli spettacoli extra rappresentazioni classiche previsti al Teatro, rendendoli “eccezioni” e ospitando tutto il resto nei nuovi spazi allestiti”

Redazione Scomunicando.it

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