Così il deputato messinese del PDL, Nino Germanà , che continua rivolgendo preliminare attenzione alla legge sugli appalti definita “indifferibile per garantire l’implementazione effettiva del principio della trasparenza. In Sicilia – spiega – tutte le imprese partecipanti offrono lo stesso ribasso con una percentuale pari a 7.3152, una pratica che costringe quindi a procedere a un’estrazione a sorte affinchè venga aggiudicato l’appalto. Inoltre e’ prassi consolidata la cessione, da parte delle imprese, di rami dell’azienda e DURC, al fine di aggirare le sanzioni da evasione contributiva generando così svantaggi e danni alle imprese sane”.
Il giovane deputato inoltre, non si limita a esporre fatti e addurre dati, ma propone soluzioni avanzando l’ipotesi: “Con l’ausilio delle nuove tecnologie, si può procedere alla creazione di una smart card che contenga i requisiti di partecipazione delle imprese, un portale nazionale delle gare pubbliche in cui vengano pubblicate tutte le gare indette dai vari enti.
Solo così – conclude Germanà – si potrà definire una nuova metodologia scevra da qualsiasi condizionamento e capace di rimuovere ogni forma di discrezionalità che troppo a lungo ha permesso di compiere illeciti amministrativi, lasciando spazio e estendendo il raggio d’azione entro il quale si vengono a comporre infiltrazioni mafiose e interessi criminali.
Proprio per questo – conclude il deputato – sto lavorando per elaborare una proposta di legge in materia che presenterò a breve per dare il mio contributo al Parlamento e alla collettività”.
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