“Dopo aver raccolto il voto di fiducia posta dal Governo, il disegno di legge appena approvato a Montecitorio, si presenta come uno strumento appropriato per arginare e fronteggiare i sofisticati meccanismi posti in essere per creare un’artificiosa parvenza di regolarità , ma soprattutto vorrei sottolineare la valenza e la portata innovativa di un provvedimento che si colloca nel solco del perseguimento della ben più ampia finalità del potenziamento dell’opera di accertamento dell’Amministrazione finanziaria, educando alla legalità e alla responsabilità .â€
Questo il commento del deputato del Pdl componente del Comitato dei Nove Nino Germanà in merito al cosiddetto “decreto incentiviâ€. “Gli studi in materia forniscono risultati allarmanti che comprovano un’evasione pari al 18% del Pil – continua il deputato messinese – e trovo quindi decisivo il decreto legge 40/2010 in corso di esame parlamentare, recante una serie di incentivi volti a sostenere l’economia in toto ed in particolare il consumo nei più disparati settori insieme ad una specifica previsione relativa al settore tessile e consistente nella piena detassazione da IRPEF o IRES, dei costi sostenuti per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo entro il tetto complessivo di spesa non superiore ai 70 milioni di euroâ€.
L’obiettivo è quello di contrastare i nuovi procedimenti di frode condotti sottoforma di “caroselli†e “cartiereâ€, meccanismi che si fondano sull’ambiguità e sull’equivoco contro i quali si pone l’obbligo di comunicare tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi intercorse con operatori economici aventi sede, domicilio o residenza nei cosiddetti “paradisi fiscali†iscritti nella “black listâ€.
Al termine della sua dichiarazione il giovane deputato, ha infine espresso considerazioni sui risvolti etici di una “condotta così spregevole che non solo determina la riduzione delle entrate dello Stato e delle risorse della collettività , ma ha anche l’effetto collaterale di vanificare parzialmente la redistribuzione del reddito pianificata dal legislatore che si trova quindi costretto a limitare i fondi destinati al soddisfacimento di bisogni primari quali la sanità o l’istruzioneâ€.
Roma, (Il Velino) 06 Maggio 2010