riceviamo e pubblichiamo.. comìè nello spirito libero della nostra testata.
Irritante quanto avvenuto ai seggi, dove qualcuno ha voluto utilizzare lo strumento dell’intimidazione, segnando i nomi di chi si apprestava a votare, mezzo di pressione utilizzato anche da “organizzazioni” meno nobili di una lista elettorale…
Ma i gioiosani avranno sicuramente punito alle urne questo modo di fare politica.
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Impossibile non notare quei candidati consiglieri, che non saprebbero indicare il nome di nemmeno tre contrade di Gioiosa, candidati in questo paese solo per interessi personali.
Ma i gioiosani, comprendendone la furbizia, li hanno ricompensati con oltre cento voti a testa.
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E vuoi vedere che non è una casualità, che il gruppo facebook più amato dai gioiosani (che si era professato neutrale) stranamente nei giorni imminenti il silenzio elettorale aveva la bacheca piena di foto del sindaco e del suo vice, quando ancora questi erano in piena campagna.
Sicuramente perché fuori luogo, i tentativi di protesta sul gruppo sono stati immediatamente censurati.
Ma vuoi vedere che non è un caso che, tra i nuovi amministratori del gruppo, c’è chi ha partecipato attivamente alla campagna elettorale?
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Vogliamo parlare delle promesse elettorali “shock”, ma solo per l’intelligenza degli elettori, come la linea ferroviaria Maddalena-Galbato o l’eliminazione dell’IMU?
I voti dimostrano come sono state apprezzate.
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Viva la coerenza! Agli abitanti della frazione di San Giorgio, che ogni estate protestano ad alta voce per la mancanza dell’acqua nelle loro case, e per i vari disservizi nella loro comunità, son bastati 100 metri di asfalto fresco, steso quattro giorni prima del voto, per farli ricredere in sede elettorale sulla bontà della amministrazione comunale.
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“La voglia di cambiare”, mai slogan è stato più azzeccato, per una lista che conta 1/3 di ex consiglieri, più un assessore.
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Giovanni Princiotta per la seconda volta non ha ricevuto il consenso che si aspettava, per aver acquisito prestigio, intessuto rapporti e dimostrato coerenza e coraggio nel mondo politico.
Le pecche che il paese gli contesta: non aver promesso campetti da golf, non aver fatto favori personali nel suo incarico alla provincia ai gioiosani che ce l’hanno mandato, e soprattutto la macchia più grande: essersi candidato consigliere 15 anni fa, nella lista che appoggiava la candidatura a sindaco del cugino.
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