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IMMIGRAZIONE, BORSELLINO: “PARLAMENTO UE SCONFESSA GOVERNO ITALIANO,

PER RITA BORSELLINO E’ DURO L’ATTO D’ACCUSA DI STRASBURGO AI RIMPATRI IN LIBIA Procedura di relazione d’iniziativa recante una proposta di raccomandazione del Parlamento europeo destinata al Consiglio sui negoziati riguardanti l’accordo quadro UE-Libia Commissione per gli affari esteri.

Una pratica “inammissibile, in violazione degli obblighi giuridici imposti dall’Ue”.

E se è vero che il numero di immigrati sbarcati in Italia è diminuito, questo è stato ottenuto “a scapito dei diritti umani” e con “rischi per l’incolumità dei migranti”.

E’ un grave atto d’accusa al governo italiano e ai rimpatri forzati in Libia quello contenuto nel documento approvato ieri dal Parlamento europeo.

Tra le motivazioni della proposta di raccomandazione sui negoziati riguardanti l’accordo quadro UE-Libia, infatti, il Parlamento dichiara “inammissibile” la pratica del rimpatrio coatto in Libia, “alla luce della sistematica violazione dei diritti umani in Libia e della mancata abolizione della tortura e della pena di morte”.

E per spiegare meglio i perché di questo giudizio negativo, prende a esempio il caso italiano, criticando duramente l’operato del governo, con un monito anche alle parole del ministro degli Interni Roberto Maroni sulla vicenda dell’incidente del 12 settembre 2010 tra un peschereccio siciliano e una motovedetta libica: “Una motovedetta libica – si legge nel documento – donata dall’Italia, ha aperto il fuoco su un peschereccio italiano al largo delle coste libiche. La Libia ha presentato le proprie scuse, ma il ministro degli Interni italiano ha dichiarato ‘immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini…’, come se, in quel caso, gli spari fossero giustificati”.

Per Rita Borsellino, deputato a Strasburgo e membro della commissione Libertà civili e giustizia, “il Parlamento ha sconfessato totalmente la politica dei rimpatri adottata dall’Italia. In sostanza – continua – è stata riconosciuta la fondatezza delle critiche che ho mosso in più di un’occasione, anche attraverso interrogazioni alla Commissione europea.

Il dramma dell’immigrazione clandestina non può essere affrontato negando i diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione, dall’Europa e dalla Convenzione di Ginevra.

Mi auguro, adesso, che Bruxelles faccia proprie le raccomandazioni del Parlamento e ponga fine a una pratica incompatibile con la democrazia e i basilari principi umanitari”.

Ufficio stampa e Comunicazione
Sito web: www.ritaborsellino.it

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