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LATTERI (MPA) – Polo della Nazione, superare decisioni verticistiche

“In queste settimane più volte ho espresso il mio pensiero sul progetto politico ed il modello organizzativo del cosiddetto Polo della Nazione. In alcune occasioni, qualcuno, volendo generare confusione, ne ha dedotto illazioni distorte. La realtà era ed è invece molto più semplice”. Lo afferma l’onorevole Ferdinando Latteri, del gruppo parlamentare del Movimento per le Autonomie alla Camera.  
“Ritengo – continua l’on. Latteri – che il soggetto nascente debba essere davvero terzo non indulgendo ad alleanze affrettate che ne condizionerebbero pesantemente il certificato di nascita e debba rapidamente procedere a un progetto nel quale si evidenzino un’identità, una linea politica ed una reale unità organizzativa che lo rendano effettivamente credibile. Ma soprattutto ritengo che la sua costituzione non possa prescindere da un reale coinvolgimento dei i soggetti aderenti a cominciare da tutti i parlamentari. Quest’ultima esigenza tarda moltissimo ad essere realizzata”.
“I processi decisionali del Nuovo Polo – sottolinea l’esponente MPA – sono ancora ristretti ad una piccola elíte che comunica a tutti gli altri le decisioni prese e questo ne condiziona pesantemente la vita democratica interna e crea inevitabilmente dissensi generati dall’assenza di confronto”.
“La mozione di sfiducia al Ministro Bondi – aggiunge l’on. Latteri –  rappresenta l’esempio più eclatante. Sono venuto a conoscenza della decisione di presentare la suddetta mozione leggendo i giornali, e pur avendo espresso pubblicamente in precedenza una posizione diversa, la mia opinione non è stata in alcun modo richiesta, così come quella degli altri miei colleghi deputati del Mpa. Se mi fosse stato richiesto, avrei ribadito quanto già pubblicamente espresso e cioè che l’inflazione dei voti di sfiducia non serve in questo momento al Paese e non aiuta l’opposizione, nè tantomeno ne rafforza la sua immagine responsabile e costruttiva, e avrei aggiunto che le mozioni di sfiducia a un singolo ministro non possono introdurre elementi o condizioni di trattativa con il Governo su questioni di merito”.
“Ribadisco, quindi, con forza – conclude l’esponente MPA – la necessità che la evidenziata tendenza elitaria venga al più presto corretta. In particolare, se si ritiene necessario mantenere unità nei comportamenti, è importante che ogni decisione sia frutto di un costante confronto interno e di un coinvolgimento di tutti”.

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