La figura di quell’umile magistrato che svelò i pericolosi legami tra cosche, politica e massoneria, e che con scherno fu definito ‘giudice ragazzino’ da Francesco Cossiga, oggi deve fare da contraltare ai tanti insulti e alle offese che quotidianamente piovono come proiettili sui magistrati impegnati in prima linea nella lotta alle mafie e al malaffare”.
Lo ha detto il Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia Sonia Alfano, in occasione del ventunesimo anniversario dell’uccisione del giudice Livatino.
“Per i cittadini onesti è naturale preservare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita sull’altare della giustizia, ed altrettanto naturale è schierarsi dalla parte di quegli onesti uomini di giustizia che cercano di ristabilire la verità sulle tante vicende oscure che hanno caratterizzato la storia di questo paese. Per qualcun altro, purtroppo, è più comodo esporre quegli stessi uomini a evidenti rischi” ha concluso.
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