I lavori hanno nomi assai suggestivi: Porzioni; Gold Grain; Retroscena; Cura ut Valeas. Tra le righe
l’eco di temi quali la natura, i contesti, gli spazi, l’uomo.
Oggetti o soggetti vengono osservati e riletti in chiave contemporanea pur mantenendo quel gusto del racconto che tanto accomuna la fotografia di Cassarà alla pittura.
“Cura ut Valeas”, da cui prende nome l’esposizione palermitana, è il titolo di un progetto work in progress. La mostra all’interno dello spazio XXS, è un percorso esperienziale che vede Lorenzo Cassarà al centro di un momento di forte concentrazione artistica e di ricerca, volta verso orizzonti non sempre visibili a occhio nudo.
La curatrice scrive di Cura ut Valeas: “(…) è un lavoro ambizioso, affascinante e assai complesso “Cura ut valeas”, ambizioni iconografiche e fascino evocativo, catturate da vedute a volo d’uccello. C’è il vecchio e il nuovo mondo in queste immagini visionarie. Concepito come progetto in itinere, tra cielo e mare, l’artista, in questo caso, diventa regista e direttore di buoni auspici come esprime il titolo.
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