«Si scusi pubblicamente coi genitori di don Beppe Diana e lasci le aule parlamentari perché le sue parole, oltre ad essere un insopportabile insulto alla memoria del parroco ucciso dalla camorra, offendono tutti quei cittadini onesti – magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, volontari, operatori sociali, giornalisti, sindacalisti, presbiteri, etc. - che lottano ogni giorno nel nostro Paese contro le mafie, mettendo spesso a rischio la propria vita. Sparisca dalla scena politica e lasci così che il tempo ci faccia dimenticare pian piano le sue parole».
«Alla famiglia di don Beppe – aggiunge -, in primo luogo ai suoi genitori, e ai suoi amici vorrei esprimere la mia solidarietàe la mia più affettuosa vicinanza in questo momento per loro così doloroso».
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