di Rino Nania
Roberto era un sorriso. Lo era con discreta eleganza.
Da subito dopo la sua dipartita più di un amico giornalista mi ha sollecitato a scrivere qualcosa su Roberto.
Un modo come fermare il tempo e fornire al lettore, che lo conosceva, un’emozione. E nel contempo a chi lo ignorava che fosse trasmessa l’idea di come un uomo pubblico, che aveva vissuto la provincia siciliana, potesse assurgere, con la sua vita ricca di impegni, a patrimonio e memoria di un territorio controverso.
Roberto da ultimo è stato Sindaco della città di Barcellona P.G., ma, questa, non è stata la sua stagione migliore. La sua vita vissuta è stata anche altro: ovvero un professionista che ha saputo divertirsi nonostante la sua alacre attività; un figlio che aveva perso il padre giovane e con un attaccamento alla madre colmo di affetto e devozione, fino all’ultimo dei suoi giorni. E poi è stato un padre che amorevolmente ha seguito le figlie sempre. Ed ancora un marito presente in ogni occasione che ha saputo seminare nella famiglia esempi per indicare e tramandare modelli non superficiali del vivere responsabilmente da trarre e ricavare dal suo impegnativo cammino seguito in tutte le sue attività.
Roberto era un sorriso. Lo era con discreta eleganza.
Lo era senza timidezze, ma anche senza esagerazioni.
Roberto ci teneva agli affetti e li trovava lungo la sua strada con naturalezza. Ecco, era la sua natura a vegliare sul suo destino; era cioè quel suo temperamento ragionevole a farlo gioire quando i successi gli tributavano il giusto merito ed intristire quando gli altri – ad esempio chi lo doveva sentire nelle sue parole non dette e percepire per i consolidati rapporti umani – gli negavano il riconoscimento in qualche serena conversazione: abbandonandolo dolosamente, colpevolmente e lasciandolo, ipocritamente, al suo destino.
Io gli sono stato accanto per circa 25 anni, come avvocato, consulente, procuratore nei suoi affari personali, intimi, familiari, imprenditoriali, politici. E gli sono stato amico e fiduciario di tante discussioni privatissime.
Tuttavia la sua scomparsa ha portato gli amici stretti a vivere con me tante e belle narrazioni sulle nostre coltivate relazioni con lui.
Roberto era uno che si alimentava di questo vissuto, di questo ritrovarsi o allo studio, mio e/o suo, oppure nelle stanze istituzionali per i ruoli che lungo la vita ha ricoperto.
Roberto aveva bisogno di capire come bisognava procedere, assumendosi le sue responsabilità, lungo la china degli impegni assolti alla Provincia Regionale di Messina o all’Ente Sviluppo Agricolo o ancora al Comune di Barcellona P.G., quando di lui s’impadronì la malinconia. Era stata proprio la malinconia nei suoi occhi a renderlo diverso rispetto a prima. Probabilmente non immaginava la maldicenza nei riguardi di chi, come lui, svolgeva un ruolo per solo spirito di servizio ed al solo scopo di rendere la sua città migliore.
Ma nelle sue ultime discussioni, che risalgono a circa 8 mesi, emergeva una sorta di delusione nei riguardi di chi lo doveva accompagnare, senza innaturali strappi, a mietere tracce positive su questo territorio.
Non capiva l’arroganza di taluni, non comprendeva quando qualcuno lo rimproverava senza avere la dignità di guardarlo negli occhi, non condivideva l’insensibilità di quanti volevano spingerlo, per fini personalissimi, a rendere la “cosa pubblica” o il Teatro Mandanici solo gestione di potere. Da qui, da questo crinale, che cominciava a divenire doloroso, venne fuori una sorta di incomunicabilità, intesa solo come difficoltà a fare capire ai suoi interlocutori l’amore per la città e non solo l’utilizzo, che se ne intendeva fare della credulità delle persone. Certo anche lui, in qualche frangente, abusò della pacca sulla spalla, di voler far intendere che volesse accomodare e/o aggiustare le cose, quando i grovigli invece stavano divenendo inestricabili. Forse era solo frutto di mera distorsione proveniente dalla condizione che originava dal male.
Insomma Roberto, nel suo viatico, non è stato un uomo perfetto ma certamente è stato un uomo volenteroso, a cui piacque immortalare e racchiudere la sua personalità in un sorriso che era sintesi perfetta di eleganza senza eccessi e di coinvolgimenti affettivi voluti fino in fondo.
(#Rino_Nania / 18 maggio 2021)
Sabato 06 settembre Raccuja sarà il palcoscenico della terza edizione della rievocazione storica "I Branciforti…
Lo scorso sabato 30 agosto, presso la sala Rita Atria di Brolo, si è tenuto…
Non solo immagini a corredo, ma immagini che raccontano. Che prendono parola, incidono, emozionano, interrogano.…
Dal 1° settembre 2025 il Centro Comunale di Raccolta (C.C.R.) di Via Stazione ha aggiornato…
sulla spiaggia di Malpertuso la schiusa delle uova di Caretta caretta (altro…)
Da venerdì 5 settembre prende il via la terza edizione dell’Amunì Festival, l’appuntamento che celebra…