Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della CGIL di Messina.
Il segretario generale della Cgil di Messina interviene con una propria nota sullo scandalo sevizi sociali al Comune e chiede di andare fino in fondo nell’accertare le responsabilità per estirpare la prassi clientelare.
“Non sono sufficienti le dimissioni dell’Assessore Pinella Aliberti per fare chiarezza sulla gestione dei fondi dell’assistenza sociale da parte del Comune di Messina.
Se vogliamo estirpare la mala pianta della logica clientelare dell’utilizzo privato del denaro pubblico, è necessario questa volta andare fino in fondo, individuando tutti i responsabili.
Dobbiamo accertare quale sia il ruolo del Sindaco, degli assessori, dei consiglieri, dei dirigenti comunali e degli amministratori delle cooperative.
Non è possibile dover assistere allo scempio quotidiano di settori nevralgici della amministrazione pubblica, la cui gestione appare interamente soggiogata da logiche di spartizione politica e clientelare.
Le vicende recenti, e non, chiariscono, senza alcun velo, quali siano le modalità con le quali alcuni ambienti politici, di destra e di sinistra, si rapportano con l’attività politica e lamministrazione pubblica.
Alcuni ambienti, alcuni esponenti, non tutti
Considereremmo grave se su questa materia non ci fossero reazioni adeguate al quadro melmoso che emerge dai fatti riportati dalla stampa in queste ore.
Fatti per la verità più volte denunciati dalla CGIL, in perfetta solitudine e senza alcun sostegno alle ragioni e ai diritti – dei lavoratori e dell’utenza da parte di chi, come viene oggi pubblicamente disvelato, aveva altri interessi.
Vorremmo reazioni chiare da parte della classe dirigente, politica e non, di questa città, ancora capace di reagire e ribellarsi al degrado ed al declino.
Ci sono domande alle quali devono essere date risposte chiare, direttamente se possibile. Altrimenti con opportune verifiche da parte di chi ha funzioni Istituzionali di accertamento dei fatti.
Le modalità con cui vengono utilizzate le risorse pubbliche sono decisive della qualità della vita e della democrazia di una comunità.
Forse è per questa ragione che alcune classifiche, stilate sulla scorta di inchieste giornalistiche come quella del Sole 24 ore, restituiscono, a volte, un risultato più libero e più in sintonia con il comune sentire delle persone.
Negare diritti ad alcuni per elargire contributi a destra e manca, usare i soldi che dovrebbero aiutare i soggetti più deboli, o garantire servizi a tutti i cittadini, per finanziare la casta è, se non altro, responsabilità politica grave.
Che deve essere adeguatamente sanzionata”.
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