“Le opere del maestro Madè – ha detto Cascio – sono parte imprescindibile del nostro patrimonio storico e artistico e sono pietre miliari della memoria storica della nostra comunità. Egli dà lustro alla nostra terra, alla Sicilia, e ne è interprete fedele e appassionato”.
La mostra “Memorie del visibile” raccoglie moltissime opere del pittore siciliano, da quando era ancora un adolescente e si chiamava Giuseppe Lo Cicero fino agli ultimi lavori dello scorso anno, passando per le immagini che rappresentano i caldi anni settanta delle contestazioni studentesche e operaie.
Ed è proprio negli anni settanta che “nasce” Madè. “A battezzarmi così – racconta l’artista – fu la cantante lirica Virginia Zehan, nota come Virginia Zeani, nel 1971. La incontrai durante la mostra che avevo organizzato presso il Circolo della Stampa al Teatro Massimo di Palermo e diventammo amici. Lei amava il mio lavoro e mi chiese persino di farle un ritratto. Durante una serata tra amici alla Birreria Italia, mi consigliò di trovare un nome d’arte, un nome che potesse essere ricordato più facilmente anche oltre i confini della nostra Isola. E così, ci mettemmo a riflettere. Lei aveva in mano una bottiglietta di Cocacola con scritto “made in Italy”: cominciò a gorgheggiare la parola “made”, a cantarla con la sua voce straordinaria, e poi mi chiese che ne pensassi del nome Madè. Io le risposi che mi aveva battezzato”.
Per realizzare questa mostra, momento di sintesi e di riflessione nella carriera del pittore, sono state raccolte opere provenienti da collezioni private di tutta Italia, da Bari, Urbino, Pesaro. “Era importante per me che fossero qui tutti i lavori a cui tengo di più e che maggiormente rappresentano il mio cammino artistico”, ha spiegato Madè.
“Quest’Antologica di Madè – conclude il presidente Cascio – è un momento di riflessione, di sintesi, di piacere retrospettivo, ma allo stesso tempo, ne sono certo, sarà punto di partenza di una nuova sfida, di nuovi percorsi che condurranno a sconosciuti e sempre stimolanti traguardi”.
Il biglietto d’ingresso alla mostra ha un costo di 3 euro.
Ulteriori informazioni sugli eventi organizzati dalla Fondazione Federico II sono disponibili sul sito web all’indirizzo www.federicosecondo.org.
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