Secondo Antonio Matasso, componente della direzione nazionale del Psi e coordinatore della segreteria regionale, «dopo la chiusura dei reparti di ortopedia e ginecologia, la soppressione del punto nascite ed il ridimensionamento di medicina generale, tutti i segnali indicano la volontà di smantellare una struttura vitale per il versante occidentale dei Nebrodi». Per l’esponente socialista, «le condizioni della viabilità secondaria nella zona montana tra le province di Palermo, Enna e Messina sconsigliano seriamente la chiusura del nosocomio mistrettese, a meno di non voler costringere alcuni pazienti a viaggi anche di ottanta chilometri, su strade provinciali impervie e prive di una pur minima manutenzione».
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