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PIRAINO – Non una “voce fuori dal coro” ma la voce di un “solista”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere d’opposizione di Piraino Salvatore Mastrolembo.

Voglio premettere subito che non ero e non sono contrario all’unione dei comuni di Piraino e S.Angelo di Brolo.

Tanti buoni motivi che non sto qui ad elencare, ma che appresso dirò, mi convincono che detta unione è una cosa buona.

Le ragioni che mi hanno convinto a non votare, (rimanendo appunto “l’unica voce fuori dal coro”) l’approvazione dello statuto ieri in discussione nel C.C. di Piraino, appositamente e urgentemente convocato e già approvato in quello di S.Angelo sono state, cosi come ho precedentemente e pubblicamente avuto modo di dire, stanno nel fatto che tali unioni si possono fare quando una serie di fattori, storiche, sociali, culturali ed economiche, oltre a quelle di continuità territoriale, sono coincidenti con altre comunità e territori.

E’ mia convinzione che detta unione andava allargata, come ho pure detto nella riunione congiunta delle due amministrazioni Piraino-S.Angelo, anche al comune di Gioiosa Marea.

Per storia e cultura, linguaggio e tradizioni laiche e religiose, economia e territorio si potrebbe dire che il territorio gioiosano si estende fino alle contrade di Zappardino-Calanovella, S,Arcangelo, S.Costantino S.Ignazio con tutte le altre piccole borgate circostanti e formanti un unico territorio.

O allo stesso modo potremmo dire che il territorio di questo versante di Piraino si estende fino a Calavà.

Inoltre sappiamo che per molti anni soprattutto nel primo dopoguerra, le attività commerciali, che hanno rappresentato per molto tempo l’ossatura economica e sociale di Gioiosa,  sono state, e molte ancora oggi lo sono, gestite e/o di proprietà di soggetti provenienti dal territorio “pirainoto”.

Dall’alimentare Spanò al bar di Buzzanca ex don Rocco Cardone e della moglie Gioardina Papa di S.Costantino. dalla ferramenteria Ceraolo dove prima del negozio esisteva “la forgia” del padre, gliacoto, dalla parrucche ria Hair moda di Angela e Teresa di S.Arcangelo, a Rocco autoricambi di Roda, alla famiglia Calabrese che hanno contribuito a fare la storia del pane di Gioiosa, di Gliaca,  dal tabacchino Miragliotta (tirincarmini) della contrada Cava alla barberia di Michele Ignazzitto oggi gestita dal figlio, di Scianini,

L’attuale emporio Valeria e del di lei marito Casella, sciummaroto, alla parrucchieria di Pina Pintabona di Salinà oggi gestita da Alessandra Saporito con la cartoleria del marito di Fiumara, dal negozio di Settineri, di Fiumara, alla scarperia di Bonomo, di Terrazza, al negozio di elettrodomestici e materiale elettrico di don Sarino, di Calanovella, allo storico bar Spanò di contrada Cava; dall’orificeria Argentina ai Terranova di Scianini, alla scarperia di Scaffidi Runchella proveniente da Piraino centro, dalla famiglia Agnello proprietaria del villaggio Calavà originaria di Serromartino e Fiumara al Ritrovo Roma realizzato da Gino Agnello (u rizzudu) con la moglie Zeus entrambi originari di Piraino e ancora oggi gestito dalla famiglia Miragliotta di S.Arcangelo.

E queste sicuramente solo una parte delle attività realmente esistite nel tempo, chissà quanti ne ho, involontariamente dimenticate!! Tutte queste attività erano e sono alimentate  anche dall’afflusso di clienti provenienti dalle zone sopradette.

Persino alcuni sindaci e tanti amministratori sono stati scelti tra le persone provenienti dal di qua del torrente: gli antenati del sindaco per più legislature, Cusmà Piccione, provenivano da S.Arcangelo: anche l’attuale sindaco Spanò ed alcuni consiglieri hanno le proprie radici in territorio di Piraino.

Molti sono gli interessi comuni che i due territori hanno, almeno per quanto riguarda questo versante: di essi ne ricordiamo alcuni che vanno oltre la continuità territoriale.

I problemi idrici. Sappiamo che per molti anni non si è fatto il  distinguo nell’allacciare all’acquedotto gioiosano le famiglie del versante S.Ignazio – Zappardino cosi come il comune di Gioiosa Marea ha ancora oggi pozzi che alimentano parte del proprio civico acquedotto, ubicati in terreno “pirainoto”.    

I problemi fognari: è ancora scottante la vicenda delle fogne a mare di questa estate. Se si vuole mitigare, per il futuro,  il rischio di inquinamento per le spiagge di tutto il litorale della zona occorrerà da domani darsi da fare per realizzare impianti fognari comuni, gestiti in comune, con spese comuni e soprattutto smettendola di addossare le colpe una volta di qua e una volta di la perché le porcherie scaricate a mare non conoscono i confini.

La viabilità sia quella di grande collegamento, il minisvincolo sullo Zappardino, la SS 113, quella locale con lo sbocco a Zappardino della circonvallazione di Gioiosa: senza del quale tale opera è quasi inutile e resterà inutilizzata o utilizzabile  solo parzialmente.

E poi i problemi che possono ricondursi alla protezione civile o quelli che vanno dal controllo del territorio, alla vigilanza e a quelli anagrafici: non basterebbero questi argomenti ad avallare la mia convinzione?

E come non pensare alle tradizioni religiose? Tanta gente del versante est del territorio di Piraino è devota all’Ecce Homo al pari della  devozione all’Immacolata o a S.Nicola, Santo che a quanto si racconta era stato ritrovato, portato dalle onde, sul litorale di Zappardino e successivamente posto nella chiesa di Gioiosa a Lui intitolata.

E’ noto a tutti poi che nello stesso versante l’inflessione dialettale è identica a quella gioiosana ed è diversa da quella del versante ovest (per fare qualche esempio:  per dire della padella in siciliano ad est si dice padeda ad ovest si dire parieda) o (quadara e quarara) e cosi via. Quanti altri problemi quotidiani venivano risolti su Gioiosa! Nel territorio di Piraino fino agli anni 70 non  esisteva una banca i risparmi di buona parte delle persone di Piraino venivano depositata nelle casse del B.di S. di Gioiosa.

Prendiamo i problemi legati alle sepolture dei morti: quanti defunti di Piraino hanno  la loro tomba nel cimitero gioiosano?

Sicuramente a centinaia. E quanti matrimoni sono stati celebrati tra “giuiusani” e “pirainiti” dando vita a generazioni di “piragioiani” o “gioiapirani” abitanti al di qua o la di la del torrente.

Tutti questi problemi nel passato sono stati affrontati e risolti in modo spontaneo e naturale, non certo per decreto.

Ora, a fronte di tali condizioni, amministratori seri interessati allo sviluppo ed al futuro dei propri territori, si mettono alla ricerca di quei punti di intesa che possono generarne la migliore soluzione possibile, quella più ottimale?  O no?

Amministratori responsabili sono capaci di mettere da parte le possibili beghe personali, di simpatia o antipatia momentanea, e di quant’altro vi possa essere per fare le migliori scelte per le proprie comunità? O no?

Per me la domanda resta sempre quella originaria:

Possono i comuni di Piraino e di Gioiosa Marea, nella condizione data, costituire delle unioni con altre comunità senza che questi per primi si mettano assieme?

Secondo il mio punto di vista assolutamente no, no, e ancora no.

Ecco da dove nasce la voce del solista.

Niente di personale con S.Angelo, nè con altri; solo il desiderio di ragionare per arrivare, nelle scelte messe in campo, alla migliore e più corretta soluzione possibile.

Un solo ricordo negativo nei rapporti con il comune limitrofo; penso sia doveroso e obbligatorio farne cenno, ricorrendone occasione e circostanza e avendolo riferito nel mio intervento in C.C.

Con lo stesso comune e con quello di Brolo in passato abbiamo costituito un consorzio, e con essi avevamo accordi precisi per la localizzazione sul nostro territorio del depuratore dei liquami, sul territorio di S.Angelo doveva essere localizzata la discarica della spazzatura, su quello di Brolo la discarica degli inerti.

Impegni mai mantenuti da parte degli altri comuni, nonostante il comune di S.Angelo avesse ottenuto il finanziamento per l’esecuzione dell’opera che andava realizzata su quel territorio.

Noi il depuratore lo abbiamo realizzato e Brolo e S.Angelo scaricano la fogna nel nostro territorio; loro le loro discariche no.

Il bilancio del Comune di Piraino è stato, per anni, dissanguato per pagare i rifiuti conferiti a Mazzarrà o a Motta S. Anastasia, mentre gli inerti venivano in buona parte disseminati sul territorio, torrenti compresi.

Sarebbe stato opportuno chiedere, prima ancora di fare altri accordi, il rispetto degli impegni precedenti? 

Tutti diranno che occorre guardare al futuro e io sono d’accordo,  ma a volte guardare anche al passato giova molto per non ripetere errori gravi già fatti in precedenza.

Speriamo che questa volta vada diversamente.

Ciò nonostante sono convinto che l’unione di Piraino con S.Angelo di Brolo sia da fare perché sul versante Ovest  esistono, in parte,  ragioni analoghe a quelle espresse per il versante Est.

Ecco perché la mia convinta proposta al C.C. di Piraino di rinvio di una decina di giorni: (ma se occorreva anche di un mese, cosa sarebbe cambiato?)  per dare modo all’amministrazione di Gioiosa Marea di valutare fino in fondo se entrare a fare parte, sin dal nascere, di un’unica unione costituita dai tre comuni tra l’altro tra di essi confinanti, e se nel termine stabilito l’amministrazione gioiosana non avesse dato l’assenso, avrei votato io per primo l’unione dei soli due comuni.

Il non aver voluto accogliere tale proposta mi ha fatto convincere che in fondo il sindaco Spanò forse non aveva e non ha tutti i torti. 

Con i tempi notoriamente biblici che le pubbliche amministrazioni si danno per risolvere i problemi, non è concepibile dire di no ad un rinvio di qualche decina di giorni per ottenere un risultato che alla fine facesse fino in fondo gli interessi delle comunità rappresentate.

Mi auguro di sbagliarmi ma la proposta del sindaco di Piraino al consiglio, il quale quasi all’unanimità ha immediatamente approvato, non è finalizzata, secondo me, al raggiungimento di obiettivi di concreta unione: forse, come afferma Spanò, l’unione è stata concepita e finalizzata “solo ed esclusivamente all’opportunità di ottenere (non sappiamo fino a quando) qualche decina di migliaia di euro e far passare ciò come opportunità per razionalizzare la spesa e migliorare i servizi”.

A queste condizioni, come il sindaco Spanò, non ci sto neppure io. Preferisco, e ad alto volume, essere una voce fuori dal coro.

Purtroppo nei tempi della “nuova politica” succede che si sceglie di fare, di partecipare, di esserci,  in base ai rapporti interpersonali. Se questi sono buoni magari si fanno assieme cose inutili, mentre capita come in questo caso e come da più parti sostenuto, che i rapporti tra i sindaci non sono  ottimi, come per il passato, e allora si decide di non fare cose utili per le comunità rappresentate.

Egr. Sindaco di Gioiosa, devo ammetterlo pubblicamente: avevi completamente ragione, avevi per tempo capito quali erano le vere intenzioni del tuo collega sindaco con il quale hai discusso di questa problematica. Egli, di fronte ad una tua precisa, onesta, limpida  e indiscutibile presa di posizione in merito all’entrata o meno di Gioiosa nell’unione dei comuni con Piraino e S.Angelo, ti ha risposto, con una votazione a maggioranza bulgara, che Piraino l’unione l’avrebbe costituita comunque con S.Angelo.

Il comune di Gioiosa Marea se avesse poi deciso in tal senso, con la testa cosparsa di cenere e  prostrandosi al cospetto dei costituiti, poteva, in un secondo tempo, chiedere umilmente di entrare, sennò poteva andare, a farsi l’unione, a quel paese. (Per dire la verità io non ho capito quale fosse).

Questa è la nuova politica? Mah!! Io preferisco quella che sceglie di fare a qualsiasi costo le cose utili per le comunità, a prescindere dal fatto se i loro rappresentanti sono amici o avversari. Preferisco stare lontano da quelle scelte che servono solo a far suonare la fanfara e a papariarsi per annunciare, strombazzando, chissà quale miracolo sia stato compiuto.

Come ho avuto modo di dire in precedenza, i sindaci passano e le amministrazioni pure.

Le loro azioni restano per il futuro. Basta tutto questo per dire che la mia non e’ stata “una voce fuori dal coro”, (come il brillante e limpido ufficio stampa del comune di Piraino l’ha definita), stonata, ma bensì una voce da solista e quindi molto, molto, ma molto più intonata dei “coristi”  

F.to Salvatore Mastrolembo V.
(consigliere comunale di opposizione)

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