Le Federazioni Provinciali del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani di Messina, esprimono solidarietàall’artista Roy Paci
che, insieme al suo gruppo, alla fine del concerto di chiusura della fiera campionaria di quest’anno, è stato “accompagnato†all’uscita dai carabinieri in tenuta anti sommossa e dai vigilantes dell’ente, su pressione del commissario Fabio D’Amore per aver dato voce dal palco ad un’attivista NO PONTE, il quale ha invitato i cittadini a fare politica in prima persona ed a tutelare il territorio splendido in cui viviamo spesso scempio delle amministrazioni che ci governano. L’attivista è stato vittima di una vera e propria aggressione verbale da parte del commissario D’Amore che, oltre al blitz dei carabinieri nel camerino dell’artista, ha apostrofato l’attivista in malo modo. Ci chiediamo se a dar fastidio al commissario siano state più le parole di Roy Paci, il dissenso alla costruzione dellaâ€Âcattedrale nel deserto†o gli applausi scroscianti del pubblico, ogni qual volta si parlava contro la costruzione del ponte o contro una politica fatta dai “politicantiâ€Â. Le uniche notizie che ci pervengono dai giornali locali, riportano solamente la versione del commissario D’Amore, e cioè, che ha dato mandato ai propri legali per rescindere il contratto con l’artista, perché “si è danneggiata l’immagine della Fieraâ€Â. Questa presa di posizione estremista, con il silenzio-assenso dell’amministrazione locale è il sintomo dell’aria che si respira a Messina verso le voci dissenzienti e confonde il pagare un artista con il comprare le sue idee.
Le Federazioni Provinciali Prc-Pdci Messina