STORIA DI UN NECROLOGIO NEGATO
La vicenda, tristissima e inquietante, la rammenta, ieri sui social, Sigfrido Ranucci.
Lui scrive:
Oggi giornata passata con Dario e Gigi Montana fratelli del commissario della squadra mobile di Palermo, Beppe Montana, ucciso dalla mafia il 28 luglio del 1985. La cupola aveva ordinato di ucciderlo alla vigilia del maxi processo.
Sono andato a testimoniare nel processo aperto nei confronti dell’editore Mario Ciancio sulla vicenda della mancata pubblicazione da parte de La Sicilia del necrologio chiesto dal padre di Montana.
Il testo proposto fu “respinto allo sportello – si legge in una nota consegnata ai familiari – su disposizione del vicedirettore Conigliaro e del Direttore Mario Ciancio.
Mentre nell’ottobre del 2008 Ciancio autorizzò la pubblicazione di una lettera proveniente dal carcere scritta dal boss Vincenzo Santapaola che si lamentava della durezza del 41 bis.
Oggi . si legge nel posto – in questo mio post pubblicherò io le parole che il padre del commissario avrebbe voluto leggere sul giornale della sua città
il necrologio
“La famiglia con rabbioso rimpianto ricorda alla collettività il sacrificio di Beppe Montana, commissario di P.S. Rinnovando ogni disprezzo alla mafia e ai suoi anonimi sostenitori”.