Le migliaia di firme raccolte e le migliaia di e-mail inviate ai parlamentari tramite la petizione on line, la corale mobilitazione dei sindaci e dei consigli comunali che hanno unanimemente espresso la loro condanna verso la legge, potrebbero approdare ad un clamoroso ed imminente risultato.
Infatti l’art. 119 dello schema del decreto sviluppo che dovrebbe essere approvato a breve dal Consiglio dei Ministri, oltre a prevedere l’inapplicabilità della disciplina sui rifiuti anche ai residui derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato, prevede espressamente che Paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso possono, nei limiti delle loro proprietà fertilizzanti scientificamente riconosciute, essere utilizzati in agricoltura e nella selvicoltura da parte dei soggetti di cui all’articolo 2083 del codice civile, presso il luogo di produzione, mediante processi o metodi, ivi inclusa la combustione, che in ogni caso non danneggino l’ambiente né mettano in pericolo la salute umana”.
E’ un primo passo importantissimo che consentirà ai nostri agricoltori di poter serenamente continuare a coltivare i loro fondi senza essere avversati da una normativa punitiva e cervellotica.
Queste vicenda, inoltre, dimostra che quando la democrazia e la partecipazione partono dal basso, quando ogni persona viene coinvolta e diventa parte attiva, senza che nessuno ci metta cappelli sopra o che si limiti a vuoti proclami, i risultati arrivano. Un esempio che può essere da modello di riferimento per tante altre iniziative di interesse sociale.
In ogni caso non bisogna abbassare la guardia, occorre completare la raccolta delle firme e portare avanti tutte le altre iniziative intraprese. E tra queste è molto importate quella che vede protagonisti i sindaci che stanno creando un raccordo tra tutti quelli della provincia, in collaborazione con tutti gli altri soggetti che si sono prodigati per la causa, al fine di intervenire, ove fosse necessario, con provvedimenti comunali per eliminare qualche residuo equivoco, elaborare una linea comune e trovare un sintesi tra tutte le iniziative.
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