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UE/MAFIA – ALFANO (IDV) A IACOLINO (PDL) “NON SI PUO’ DARE MERITO A GOVERNO BERLUSCONI. SI OCCUPINO DI AUTORICICLAGGIO E CORRUZIONE”

“L’on. Iacolino sa benissimo che il progetto di risoluzione del Parlamento Europeo sul crimine organizzato nell’Unione Europea, di cui sono relatrice, si propone di inserire nelle legislazioni degli Stati membri gli strumenti più adeguati per il contrasto alle mafie e alla organizzazioni criminali.

Di certo la legislazione italiana rappresenta per molti aspetti un punto di riferimento cui ci siamo ispirati, ma questo non è certo un merito del governo Berlusconi. Vorrei non dover ricordare all’on. Iacolino che i migliori interventi  del quadro legislativo italiano sono scaturiti come reazione alla morte di gente innocente, da Pio La Torre a Falcone e Borsellino, a tutte le altre vittime delle mafie”.

Lo ha detto l’europarlamentare Sonia Alfano (IdV), relatrice unica per il Parlamento europeo per il rapporto sul crimine organizzato nell’Ue.

“D’altra parte in molti aspetti l’Italia presenta preoccupanti lacune rispetto alle normative già esistenti a livello internazionale. Lacune che potrebbero essere colmate con semplici provvedimenti legislativi che non troverebbero alcuna resistenza in Parlamento.

Mi riferisco in particolare alla ratifica delle convenzioni penale e civile del Consiglio d’Europa sulla corruzione – prosegue l’europarlamentare -, in attesa dal 1999 e per le quali vi è un progetto di legge in commissione giustizia al Senato che è stato boicottato dal Governo.

O alla mancata criminalizzazione in Italia, unico paese in Europa – sottolinea – del cosiddetto auto – riciclaggio.

Questi interventi – sottolinea ancora Sonia Alfano – sono richiesti a gran voce da quei magistrati impegnati nel contrasto alle mafie che il presidente del Consiglio denigra quotidianamente. Chiedo all’On. Iacolino, cui riconosco nelle aule parlamentari un atteggiamento costruttivo, di invitare i suoi
colleghi di partito alla Camera e al Senato a sbloccare i disegni di legge già depositati e a farli approvare in tempi brevi. L’antimafia propagandata è una cosa – conclude – i fatti sono un’altra”.

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