Firriato costituisce una delle più note cantine siciliane, ottima la sua crescente considerazione anche all’ultimo Vinitaly.
Era il 1984 quando Salvatore Di Gaetano, in un’epoca dove la Sicilia era più che altro vino sfuso e da taglio, decise di investire in questo settore.
Così alle quattro tenute nel Trapanese: Dagala Borromeo, Baglio Sorìa, Borgo Guarini e Pianoro Cuddia va man mano affiancando Cavanera sul versante nord-est dell’Etna, Calamoni a Favignana, per un totale di 350 ettari.
Grande attenzione e diffusione ai vitigni autoctoni rossi e bianchi e oggi l’azienda ha 32 etichette, 4.500.000 bottiglie e 2 cantine, a Paceco e Cavanera.
E’ un’azienda “familiare” Salvatore è affiancato dalla moglie Vinzia, dalla figlia Irene e dal genero Federico Lombardo di Monte Iato, con loro ci sono i fidatssimi enologi Giovanni Manzo e Peppe Pellegrino e l’agronomo Tanino Santangelo.
Un team di tutto rispetto.
Attenzione alla terra, rispetto della natura, cultura dei luoghi sono gli elemnti che hanno spinto i Di Gaetano ad applicare i principi dell’agricoltura biologica per cui dal 2012 tutte le coltivazioni sono certificate e da quest’anno hanno avuto l’importante certificazione ISO 14064 per il contenimento e la riduzione dei gas serra che si aggiunge alle altre certificazioni di qualità ottenute.
Jasmin nasce nel 2012 nella linea Trendy dedicata ai giovani consumatori che richiedono vini piacevoli, di non alta gradazione alcolica, infatti il nostro ha soli 11,5 gradi alcolici.
Il bianco Jasmin da uve di Zibibbo o Moscato d’Alessandria provenienti dalla tenuta di Borgo Guarini da vigneti a Guyot collinari di medio impasto con tendenza argillosa, densità tra le 4.000 a 4.500 piante per ettaro e una resa in uva inferiore a 75 q/ha.
Raccolta manuale a fine agosto e dopo la diraspatura e la pressatura soffice una fermentazione a 18° per circa 20 giorni; affinamento di pochi mesi in acciaio.
Versato nel calice il colore è giallo paglierino di buona intensità.
Come dice il nome al naso si sente il gelsomino poi il melone giallo, l’ananas, qualche agrume, ma non sono note intensamente aromatiche in quanto accompagnate da sentori minerali e da qualcosa di affumicato che va via ossigenandolo.
Equilibrato.
Al gusto quest’equilibrio si conferma in un insieme sapido, acido, minerale, fragrante con le sue sensazioni leggermente aromatiche e mediamente lunghe.
Uno Zibibbo contenuto, che si presenta in punta di piedi, senza quella spiccata aromaticità che ne potrebbe limitare l’utilizzo.
Da abbinare a crudi di pesce anche leggermente affumicati, a spaghetti alle vongole, ad una ratatouille a base di melanzane e peperoni, ad un parmigiano di 24 mesi di stagionatura.
Sono 60.000 le bottiglie che in enoteca si trovano al giusto presso di 11 euro.
www.firriato.it
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