L’occasione per parlare di salute al Vinitaly è arrivata al padiglione Sicilia insieme al presidente dell’Ass. Strada del vino Erice Doc e ai medici Giuseppe Carruba, oncologo e presidente dell’Idimed, e il Dott. Arian Frasheri, cardiochirurgo dell’Osp. S.A. Abate di Trapani. Il segreto benefico delle uve a bacca rossa dei vitigni autoctoni siciliani proviene dagli stilbeni, elementi particolarmente utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e tumorali. In particolare le sostanze che eleverebbero il vino, siciliano in particolare quello rosso, ad “alleato” per la salute dell’uomo sono i polifenoli, il resveratrolo e il piceatannolo, composti che vengono assunti attraverso la nutrizione e che in particolare si trovano nell’uva e nel vino. Questi elementi come evidenziato nel convegno medico aiuterebbero il corretto funzionamento delle coronarie, aiutando ad eliminare il colesterolo cattivo che depositandosi all’interno delle arterie può provocare infarti miocardici e ictus. Infine gli studi evidenziati al Vinitaly non sono stati letti solo in chiave preventiva, infatti anche nei pazienti che hanno già avuto patologie cardiovascolari è stato riscontrato l’effetto positivo del vino rosso (sempre preso in dosi consigliate dai medici) che riduce il deposito dei trigliceridi e favorisce il colesterolo buono ad assolvere alla funzione di “spazzino”. Il Perricone è la varietà di vino siciliano, una coltivazione fra le più antiche, in cui si è riscontrata la maggiore concentrazione di stilbeni, ma anche le varietà di Nero d’avola e il Frappato sono emersi come vini ricchi di proprietà benefiche.
Per godere degli effetti benefici, la quantità di vino giornaliera non deve superare i 2 bicchieri per gli uomini, 1 bicchiere per le donne. Se è vero che il consumo di vino rispetto a 30 anni fa è calato e che i consumatori sono più consapevoli, c’è una fetta di consumatori che beve vino sporadicamente e in quantità eccessive, modalità di consumo che danneggia invece che sostenere l’organismo. Proprio per questo è importante, anche in chiave di rilancio dell’industria enologica, puntare sull’informazione per indurre i consumatori ad un uso più consapevole del vino.
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