Il 17 aprile ci sarà un referendum per decidere se fermare o meno le trivelle nel nostro Mare. E’ una consultazione popolare importante e per questo motivo si deve raggiungere il quorum affinchè sia valida.
Dal documento dei promotori del referendum
Vi ricordate il CATRAME che invade alcune delle nostre scogliere?
A fronte di questo inquinamento, chi è che guadagna da queste trivellazioni? I cittadini? Le regioni? Lo stato? Ebbene, lo Stato guadagna pochissimo, rendendo di fatto le trivellazioni una sorta di regalo alle potenti compagnie petrolifere.
In Italia le società petrolifere pagano solo il 10% di royalties, (7% per il petrolio) contro l’80% chiesto da Norvegia e Russia, e hanno diritto a franchigie: non versano nulla se estraggono meno di 20mila tonnellate su terra e meno di 50mila in mare. Se superano le soglie, scatta una detrazione. E il Paese non ci guadagna: i posti di lavoro creati sono pochi e i conti delle regioni hanno scarsi benefici. (Fonte Il Fatto Quotidiano)
Pertanto se tieni al tuo Mare, recati presso il seggio elettorale del tuo quartiere e VOTA per ABROGARE la legge che prevede la realizzazione di queste fabbriche della morte, che fanno arricchire le tasche dei potenti e uccidono i preziosi ecosistemi del nostro pianeta.
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