Economia e territorio, salute e bene comune, immigrazione, legalità, politiche sociali, arte e, naturalmente, lavoro. Sono questi i temi che verranno affrontati nella 2’ Festa del Lavoro, organizzata dalla Cgil di Messina, che si terrà presso i locali della Fiera di Messina fino a giorno 30 e che ha avuto inizio mercoledi mattina.
Durante la manifestazione ci saranno ci saranno incontri e dibattiti sui grandi temi che stanno caratterizzando l’attualità messinese e nazionale. Sicuramente il momento più atteso si compierà sabato pomeriggio verso le 19 quando sarà presente la segretaria generale Cgil Susanna Camusso, e il responsabile economia e lavoro PD Stefano Fassina, che affronteranno il dibattito dal titolo “Prima il Lavoro”. Infine sarà presente, tutti i giorni, la mostra di pittura delle opere di Gaetano Porcasi dal titolo “Legalità, Libertà, Lavoro” che raffigurano personaggi simbolo delle lotte per la legalità in Sicilia, come Placido Rizzotto e i magistrati Giovanni falcone e Paolo Borsellino. Inoltre ci sarà anche la mostra fotografica dal titolo “Peppina, Maria e le altre: Le lotte delle donne dei Nebrodi”. Ci sarà spazio anche per gli amanti dei nostri piatti tipici, infatti tutti i giorni dalle ore 19, la “dolce vita” si trasferirà in Fiera e sarà èpossibile degustare cucina etnica, locale e tradizionale.
L’incontro inaugurale di questa 2’ Festa del Lavoro, ha avuto come tema “Economia e territorio: immaginiamo un modello Messina”. Al dibattito sono intervenuti Vincenzo Scudiere Segretario Nazionale Cgil, Lillo Oceano Segretario Generale Cgil Messina, Pino Foti Segretario Provinciale Cgil Messina, il Presidente dell’Autorità Portuale di Messina Antonino De Simone, l’imprenditrice Flora Mondello Gaglio. Marco Ferraro di Cnr Messina e Vincenzo Chiofalo Preside della Facoltà di Veterinaria. Molto realista sulle condizioni della città e del paese, Lillo Oceano Segretario Generale Cgil Messina, ha ribadito la propria ferma convinzione che lo sviluppo del paese non può prescidenre da un mezzogiorno forte, confermando anche i suoi contrasti con la classe politica locale sulla tematuica dello sviluppo del territorio “non dobbiamo credere che una volta passata la crisi tutto tornerà magicamente come prima – ha dichiarato Oceano – il nostro territorio, già sottosviluppato, ha subito la crisi in maniera più cruenta. Io credo che lo sviluppo del nostro paese non possa prescindere da Mezzogiorno forte, che sia punto e sbocco di commercio e lavoro attraverso i porti e le ferrovie. Si è pensato – ha continuato Oceano – che l’unica fonte di sviluppo possibile sia quella della cementificazione, abbiamo visto che non è così.
Spesso la classe dirigente locale denuncia l’assenza di confronto, ebbene sono loro che rinunciano al confronto perché non conoscono nenn’altra via di sviluppo che non preveda lo sfruttamento delle nostre risorse”. Molto apprezzato anche l’intervento dell’Ammiraglio Antonino De simone Presidente dell’Autorità Portuale di Messina, che ha spiegato come il turismo crocieristico, attualmente, non porti alcun tipo di sviluppo per la città “purtroppo, allo stato attuale, il turismo crocieristico non poprta alcun beneficio alla città – ha dichiarato De simone – i turisti scendono dalla nave e subito vengono portati a Taormina. Mancano le strutture per garantiure la fluidità di un turismo simile.
Fermo restando che lo sviluppo del porto non deve basarsi solo sulle navi da crociera, ma deve tornare ad essere quel fulcro commerciale che era un tempo, puntando sulla riqualificazione di tutto il waterfront vero e proprio potenziale inespresso di questa città”.
Tra i personaggi più attesi di questa 2’ Festa del Lavoro è, senza dubbio, la Segr. Gen. FP Cgil di Messina Clara Crocè che ha analizzato il momento critico per i lavoratori del settore pubblico “la funzione pubblica è la prima fonte di lavoro in Sicilia – ha dichiarato la combattiva sindacalista – sicuramente l’errore è stato fatto tanti anni fa, quando si è fatto credere ad intere generazioni di siciliani che l’impiego pubblico era l’unica fonte di lavoro, creando un vero e proprio sistema assistenzialista che ha provocato più di 22 mila precari solo nel nostro territorio”.
La Crocè ha poi ribadito la propria preoccupazione per il taglio di 93 miliardi operato dal Governo nazionale sulla funzione pubblica, avanzando la proposta di una riforma della figura dell’operatore sanitario.