
Erano 300, italiani. Ed erano 300 vigliacchi, disposti su due ordinate file a guardar come lo massacravano.
Erano 300 e non hanno mosso un dito.
Erano 300 per quella serata “italiana” nella discoteca catalana e non hanno fatto nulla, solo guardare.
Erano 300 e sono stati dei vigliacchi.
Non hanno provato nessun desiderio, istinto, moto, per mettersi in mezzo, fermare il pestaggio, evitare il peggio.
Buoni neanche a chieder aiuto.
Fermi. Immobili, con il telefonino in mano. Semplice vigliaccheria, senza alibi.
Erano trecento come soldatini in fila… da portare zitti zitti davanti ad un plotone per un colpo alla nuca come si fa con i vigliacchi.
E così a Lloret de Mar, viene fuori la fotografia di una società che ha deriso forza e senso dell’onore.
Non è giusto!
Altro a margine… e fa riflettere anche che un fatto simile, scalzato dalle news in un batter di ciglia, ha avuto meno clamore dell’uccisione di un’orsa, quella in Trentino o del cavallo stramazzato al suolo a Messina. E’ mancato lo sdegno, la partecipazione emotiva.
Senza smuover troppo la memoria… è successo qualche anno fa a un giovane, a Palermo, di essere stato ucciso a calci all’esterno di un locale. Tutti guardavano, nessuno interveniva. A Messina, non tanto tempo addietro un giovane è stato tempestato di botte, anche qui in discoteca.
E come scrive Patrizia Vita: Se il branco vigliacco imparasse ad agire, come un gregge, non c’è bisogno di eroi… solo a “caricare”, saprebbe finita l’era dei bulli.
Saprebbe un modo che difendere gli esseri umani. Se stessi.
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