Lucean davvero le stelle al teatro greco di Tindari sabato sciorso: il concerto inaugurale del 61esimo Tindari Festival con il Coro lirico siciliano diretto dal Maestro Costa, dirompente, appassionato, coinvolgente ha scosso emotivamente gli oltre 500 spettatori che hanno tributato scroscianti applausi.
Dal fascino dei Carmina Burana al coro dei Gitani del Trovatore per passare all’immortale Va pensiero, il programma scelto è stato un crescendo palpitante che ha visto il pubblico ascoltare in religioso silenzio.
Perchè le voci ora delicate ora sostenute del coro inebriavano il cielo tindaritano dove solo il vento e le cicale osavano disturbare e tutti hanno dimenticato per le due ore intense di spettacolo la brutalità e la feriocia delo stress quotidiano per immergersi nella Bellezza!
Questa è Tindari!
Questa è la magia che per 61 anni si reitera intatto anno dopo anno come miracolo catartico.
Le arie della Carmen e – il soprano Antonella Arena è stata vivacemente applaudita – hanno lasciato il posto ai brani popolari della canzone storica napoletana e lì il pubblico è andato in Delirio.
Un menzione al tenore Giovanni Luca Failla e ad Alberto Munafò per le interpretazioni solistiche impeccabili.
Il maestro Costa , vera e proprio gioiello della giovane Sicilia talentuosa, ha ringraziato i presenti e il sindaco Mauro Aquino l’amministrazione comunale, il direttore artistico Anna Ricciardi e il presidente della Pro Loco Giuseppe Lembo per aver riportato la lirica al Teatro greco (già 5 anni fa c’era stato il coro del teatro Massimo di Palermo) da cui è rimasto affascinato per l’acustica pura e la scenografia naturale che affonda nel mare limpido, pieno di mito e pathos.
Questo per ricordare che il teatro greco, con la sua scenografia naturale che affonda nel mare limpido, pieno di mito e pathos, va rispettato profondamente nelle sue naturali caratteristiche e non andrebbe mai trattato come un palazzetto dello sport dell’antichità.
viva il teatro sempre
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