Studenti, professori e ragazzi partecipano all’iniziativa, decretandone il successo, voluta dall’associazione Sak-Be e patrocinata dall’Amministrazione Comunale. Soddisfatti gli autori dei libro, che parla di emigrazione e di emigranti, Federico Miragliotta e Cono Galipò.
La presentazione del volume si è svolta, lo scorso giovedì, alla sala multimediale “Rita Atria”, a Brolo, ed alla fine lo stesso Federico Miragliotta – coautore del libro – ha così commentato “Un grazie infinito all’Associazione Sak Be per avere dato spazio e voce alla LampedusAccoglienza e alle storie ” di migranti “. Nella piccola Brolo c’è una grande associazione, costituita e portata avanti da ragazzi veri. Rimango positivamente sorpreso dalla vostra operatività e progettualità. Grazie ancora di tutto..Grazie all’amministrazione comunale che crede in queste idee. Segno di sensibilità e innovazione”.
Presenti in aula docenti della scuola media di Brolo, la stessa dirigente, la professoressa Nunziatina Lacchese, molti ragazzi, e questo decreta il successo della manifestazione che andava ben oltre alla presentazione di un volume ma voleva “parlare al cuore ed alla mente” di un problema vivo e presenete, con il quale conviviamo tutti giornalmente, e che gli autori vivono, per il loro lavoro, in presa diretta.
A fare gli onori di casa, oltre a Maria Ricciardello, assessore alla cultura del comune brolese, è stato
Pierluigi Gammeri, della Sak-be, che ha introdotto e presentato gli autori del libro.
Brolo non è la prima volta che affronta il problema dei “migranti”, basti pensare alla grande iniziativa, tra costume, incontri, confronti e pura manifestazione, di quest’estate quando decine di immigrati hanno prestato la loro immagine ed i loro sorrisi, per un’azione di promozione, di integrazione, di vivere, insieme, dentro una società dell’accoglienza.
“Rotta 0.05 Modello Lampedusa – Cosa Accade nei Centri per immigrati? “
scritto da Cono Galipò e Federico Miragliotta per la Bonanno Editore.
“…Quelle ragazze eritree erano vive, autentiche, commosse e commoventi.
Tutto era perfetto e il resto del mondo, per un attimo, rimaneva fuori. Ci osservavano liete mentre noi..stavamo imparando un altro genere di sottile serenità…”
ecco cosa scrive sull’argomento e sul libro www.migrare.eu
Mai come adesso risulta attuale ed indispensabile soffermarsi sul senso dell’ accoglienza prestata ai migranti giunti nel nostro Paese.
La parola immigrazione evoca inevitabilmente l’idea del diverso, dell’altro da noi e si associa la parola extracomunitario alla necessità di regolamentare la presenza degli stranieri sul territorio italiano e alla importanza di una politica nazionale e comunitaria che garantisca la sicurezza dei cittadini italiani. Viene, invece troppo spesso sottovalutato l’impegno prima di tutto etico e morale ad una totale apertura nei confronti di questi “ uomini venuti da lontano”, e la necessità di una vera educazione all’integrazione.
immigratiSi tratta di creare dunque dei circoli virtuosi per un concreto accesso all’occupazione e all’assistenza sanitaria e procedere per il continuo miglioramento di forme e modalità di accoglienza, rendendo effettivi i diritti di libertà e di circolazione monitorando costantemente la condizione dei soggetti vulnerabili.
La società LampedusAccoglienza, sin dal Giugno dell’anno 2007 gestisce una delle strutture più complesse d’Italia: il Centro di Soccorso e prima accoglienza di Lampedusa dove sono stati accolti nell’ arco di due anni e mezzo quasi 44000 migranti.
Fino ad un anno fa proprio di questi tempi l’Italia non faceva che parlare di clandestini. A distanza di dodici mesi gli sbarchi sono crollati e la “polveriera Lampedusa “sembra essere stata dimenticata. Ma di fatto gli addetti ai lavori sanno che i viaggi della speranza via mare per Lampedusa riguardavano solo l’8-10% dell’ immigrazione in Italia.Un recente studio dell’Università Cattolica di Milano conferma che nel 2010 gli immigrati in Italia sono aumentati di 129 mila unità rispetto all’anno 2009. Vanno dunque ripensate le linee guida per accogliere e realizzare un significativo processo di integrazione. L’Amministratore Delegato della società che gestisce il C.s.p.a e il Direttore del Centro raccontano il Centro di Soccorso e accoglienza nel volume ” Rotta 0.05 Modello Lampedusa – Cosa accade nei centri per immigrati” Bonanno Editore nel quale partendo da un’analisi il più dettagliata possibile del fenomeno si descrive l’attività di operatori e professionisti impegnati attivamente sul campo.
L’idea del volume nasce dalla constatazione che esiste una netta separazione di vedute tra quanti sostengono che i Centri per immigrati sono semplicemente dei Lager e quanti credono sia possibile umanizzarli. Cosa accade nei Centri per Immigrati? La risposta al quesito è insita nel costante lavoro di uomini e donne uniti verso un unico fine: la tutela del migrante.
Le battaglie, le proposte operative e i possibili scenari, i risultati raggiunti, gli strumenti utilizzati e le metodologie operative applicate hanno creato il Modello Lampedusa. Storie di sacrifici e cambiamenti, dalla nascita del Centro di c/da Imbriacola ai tristi avvenimenti del Gennaio 2009. Dalla trasformazione del C.s.p.a in C.i.e e nuovamente in C.s.p.a. alla apertura della Base Loran. Trovare la forza e il metodo per accogliere adeguatamente 2000 ospiti in 24 ore. E infine ritrovare serenità nella lettera di ringraziamento di un Ospite.
Si può umanizzare un Centro per immigrati? e portare innovazione?
I traguardi uniti all’esperienza sul campo dicono che tutto questo è possibile.
Il volume in appendice presenta delle tabelle che raccolgono dati di preminente interesse statistico e medico per dare al lettore una chiave di lettura del fenomeno “sbarchi” a Lampedusa e dall’analisi dei quali vengono a sfatarsi luoghi comuni sull’ immagine da sempre associata al migrante come veicolo di malattie e povertà. Un viaggio al Centro di Soccorso e prima accoglienza seguendo il punto di osservazione di chi ha vissuto giorno dopo giorno a stretto contatto con uomini donne e minori che hanno, più che mai oggi, bisogno di noi!