INGEGNERI E GENIO CIVILE A MESSINA – Edilizia: è l’ora dell’appuntamento…
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INGEGNERI E GENIO CIVILE A MESSINA – Edilizia: è l’ora dell’appuntamento…

Dopo la nota emanata lo scorso 18 settembre dall’ingegnere capo Leonardo Santoro, contenente gli indirizzi applicativi su interventi nei fabbricati nell’ambito della normativa sismica, si registra la “levata di scudi” del Consiglio dell’Ordine degli ingegneri, presieduto da Santi Trovato, che ha chiesto “l’immediata sospensione” del provvedimento. Per questo motivo Santoro, con tanto di data e orario, è stato “invitato” presso la sede dell’Ordine a partecipare ad un tavolo tecnico chiarificatore, previsto lunedì pomeriggio. Si tratta di una circostanza che nell’ambito dei rapporti e dei ruoli istituzionali tra il capo del Genio civile e l’Ordine degli ingegneri, a memoria, non ha precedenti. E dire che Santoro, in conferenza stampa, aveva parlato di “incremento dell’attività di progettazione”, auspicando “un’evoluzione della stessa con uso di tecnologie e materiali innovativi”. Ma a quanto pare il problema è legato all’interpretazione della norma riguardo alla sopraelevazione dei fabbricati, fenomeno che ha interessato la città in maniera indiscriminata a partire dagli anni 50, con un boom nel centro urbano intorno alla metà degli anni 90 e che si presenta ancora oggi sotto svariate forme.

 

   

“Messina è una città che le baracche realizzate dopo il terremoto le ha lasciate abbandonate a terra e ricostruite sui tetti”. Perché a vedere le slide mostrate dall’ingegnere capo del Genio civile Leonardo Santoro nella conferenza stampa del 18 settembre, accompagnate da queste sue parole, proprio di “baracche” si tratta. Ma non solo. Perché sotto svariate tipologie che spaziano tra gli ormai famosi mantra, tipo “precario”, “leggero”, “prefabbricato” e quant’altro, i tetti di Messina sono saturi di tettoie, copri scala e copri terrazze, giardini d’inverno, tutti trasformati in appartamenti o porzioni di esso. Ciò vale anche per i comuni della provincia, di cui il dirigente dell’Ufficio di via Saffi ha mostrato degli esempi.  E in mezzo c’è di tutto, in maggior parte opere regolarmente autorizzate. Seguono poi quelle entro o poco oltre il limite della legge e altre parzialmente o totalmente abusive.

Quanto a Messina, si rileva una crescita disordinata in forme e altezze, strutture, architetture. Una storia che “affonda”, anzi “ammorsa” le proprie radici negli ultimi piani, sin dalle prime modifiche del Piano “Borzì”, quello della ricostruzione dopo il 1908, con i fabbricati alti inizialmente 10 metri. Unico Piano regolatore, nel tempo rimaneggiato, di cui Messina si dotò fino al 1978, quando entrò in vigore il Piano “Tekne”. Di certo, dal 1950 in poi, e fino all’entrata in vigore della Variante generale al Prg, nel 2002, tutt’ora in atto, Messina, a fronte del suo altissimo rischio sismico, ha subito un incremento di carico urbanistico notevolissimo con un’indiscriminata espansione in verticale. Sopraelevazioni particolarmente importanti dei palazzi del centro città, impattanti, speso azzardate, si sono registrate a metà degli anni 90, quando, tra l’altro, un discutibile artificio urbanistico, avallato dagli uffici tecnici competenti, ha consentito la realizzazione di interventi tendenti al “completamento dei comparti”.

Si trattava per lo più di fabbricati cosiddetti a struttura “mista”, ovvero cemento armato e muratura, trattati come se appartenessero soltanto al primo caso.

Gli edifici in muratura si possono sopraelevare una volta sola, mentre per quelli in cemento armato, di fatto, non è previsto alcun limite, sempreché siano a posto con le verifiche. Questo, fino a qualche giorno fa. Adesso, Santoro ha deciso di mettere un freno a tutti gli interventi invasivi, in sopraelevazione e non solo: provvedimento n. 184159 del 18 settembre scorso, “Indirizzi applicativi del punto 8.4.3 del D.M. 14.1.2008 relativi ad interventi locali in zona sismica. Revoca, in autotutela della disposizione di servizio ‘Opere non soggette a n.o. sismico’ n. 235 del 26.8.2008 e costituzione dello sportello per l’accelerazione delle procedure relative al Sisma bonus”.

Il tutto lo ha esposto due giorni dopo in una conferenza stampa alla quale erano presenti anche i rappresentanti degli ordini professionali, tra cui gli ingegneri, ai quali, evidentemente, non sono andate giù le decisioni del dirigente del Genio civile. A loro, così come agli altri organi professionali e a tutti i “soggetti responsabili” nel settore edilizio, viene “fatto obbligo” di rispettare tali linee di indirizzo. Ma gli ingegneri non ci stanno.

E lo hanno rappresentato in una nota a firma del presidente del Consiglio dell’Ordine, Santi Trovato. “Risultano diversi aspetti che a parere dello scrivente Ordine ledono i principi di discrezionalità demandati dalla stessa legge nei confronti dei professionisti progettisti e al contempo aggravano e pongono dei limiti a norme chiare e precise”, scrivono gli ingegneri. E per questo chiedono “l’immediata sospensione” del provvedimento del Genio civile contenente le linee di indirizzo imposte da Santoro.

Per questo motivo, lo stesso è stato “invitato”, con tanto di data e orario, presso la sede dell’Ordine, a partecipare ad un tavolo tecnico chiarificatore, previsto lunedì pomeriggio. Si tratta di una circostanza che nell’ambito dei rapporti e dei ruoli istituzionali tra il capo del Genio civile e un ordine professionale, nello specifico quello degli ingegneri, a memoria, non ha precedenti. Il Consiglio presieduto da Trovato chiede una “fattiva collaborazione al fine di condividere un percorso comune finalizzato a un miglior dialogo tra l’Ufficio e l’ordine professionale, nel pieno rispetto delle norme e dell’intera categoria professionale”.

Circa gli “interventi locali”, nell’interesse della mitigazione della vulnerabilità sismica, Santoro, in conferenza stampa, aveva parlato di “incremento dell’attività di progettazione”, auspicando “un’evoluzione della stessa con uso di tecnologie e materiali innovativi”. Lo stesso, facendo appello agli ordini professionali, aveva ammesso di confidare nella capacità di questi ultimi di divenire “ancor più cerniera tra le istituzioni che devono gestire il rischio sismico”.

Nei fatti, con la revoca della disposizione di servizio del Genio civile del 26 agosto 2008, relativa alle opere non soggette ad autorizzazione sismica, firmata dall’allora ingegnere capo Gaetano Sciacca, Santoro impone grosse restrizioni, che ha spiegato così: “L’assenza di verifiche strutturali per le opere minori ha comportato l’aumento delle loro realizzazioni. Da oggi in poi per qualsiasi opera in zona sismica si devono presentare i calcoli statici. Sta scritto nella sentenza della Corte di Cassazione 3947 del 2015”. Ne consegue che su queste “opere minori”, da ora in poi, viga l’obbligo del progetto e del calcolo di un professionista. Si tratta di lavoro in più. Così, l’opposizione degli ingegneri sarà da attribuire a ben altro. Innanzitutto al “carattere discrezionale” sulle sopraelevazioni, cui fa affidamento il capo del Genio civile, “previsto ai sensi dell’art. 90 del D.M. 380/2001”, come scrive nel provvedimento.

“E’ una facoltà che mi dà la norma e io da oggi la applico”, aveva detto in conferenza. E nel provvedimento è fin troppo chiaro: “Il numero massimo di piani in sopraelevazione su qualsivoglia tipologia strutturale esistente è pari ad uno. Ove il fabbricato sia stato in passato già oggetto di sopraelevazione, ancorché abusiva o adeguata sismicamente è fatto divieto di prevedere ulteriori sopraelevazioni”. La parola adesso passa agli ingegneri, con le loro rimostranze.

Così, per Santi Trovato, il Consiglio che presiede e Leonardo Santoro è giunta l’ora dell’appuntamento. “Subito dopo chiederemo un incontro urgente al dirigente della Soprintendenza BB. CC. AA. di Messina ed a seguire al dirigente delle Politiche del Territorio del comune di Messina…con un primario obiettivo: il rispetto della legge e della professione prima di tutto!!!”, ha scritto Trovato su Facebook. Per cui non si tratterà di un caso isolato.

E soprattutto: niente di personale.

 

Corrado Speziale

 

 

 

 

8 Ottobre 2017

Autore:

redazione


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