BIBLIOTECA COMUNALE – A Sinagra il Consiglio Comunale ne approva il regolamento. Il punto di vista di Enzo Caputo
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BIBLIOTECA COMUNALE – A Sinagra il Consiglio Comunale ne approva il regolamento. Il punto di vista di Enzo Caputo

Il Consiglio comunale, presieduto da Lidia Gaudio, ha approvato in seduta ordinaria il nuovo Regolamento per il funzionamento e la gestione della biblioteca comunale “Beniamino Joppolo” (quello in vigore risale al 1975). Ora lo “Statutino” istituisce due nuove sezioni, una dedicata al Fondo Pirrone – 3000 tra volumi e mappe dell’illustre studioso, già Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo – e l’altra alla “Storia del 900”, che vuole essere il fiore all’occhiello della “rinata” struttura culturale. Il dibattito in aula diventa politico ed ancora una volta mostra una chiara direzione politico-amministrativa, dove nel segno del non-cambiamento che si aspettava, come inversione di rotta,  si vede l’opposizione tenere banco.

 

 

 

Durante i lavori la seduta è stata sospesa dal Presidente per una decina di minuti per meglio vagliare alcuni punti del Regolamento della Biblioteca sul quale la minoranza ha presentato emendamenti, alcuni accolti, altri respinti.

L’attenzione del consigliere Maccora – l’ex sindaco – si è tra l’altro focalizzata sulla figura del responsabile della biblioteca il cui operato, ha specificato, deve, in buona sostanza, passare al vaglio del responsabile dell’Area.

Il dibattito, spesso tecnico, ha registrato una breve impennata quando l’Assessore alla Cultura Marzia Mancuso, che ha illustrato con dovizia di particolari lo schema di regolamento ha detto, senza giri di parole, rivolgendosi all’ex sindaco, oggi leader  dell’opposizione, che aveva dichiarato il suo amore per la cultura, di avere trovato la Biblioteca comunale ridotta ad un deposito di attrezzi.

A replicare è stato l’allora sindaco Salvatore Gaudio che ha parlato di ristrutturazione da poco ultimata dell’intero plesso.

Nel corso dei lavori il sindaco Nino Musca ha ribadito l’interesse per il sapere, (quello vero e non di facciata ha evidenziato) e l’equidistanza politica che questo esige.

Il Regolamento è stato approvato con l’astensione della minoranza malgrado il Consiglio avesse dato disco verde ad alcuni emendamenti presentati.

Lo “Statutino” istituisce due nuove Sezioni, una dedicata al Fondo Pirrone – 3000 tra volumi e mappe dell’illustre studioso, già Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo – e l’altra alla “Storia del 900”, che vuole essere il fiore all’occhiello della “rinata” struttura culturale.

Il nuovo testo è adeguato alle linee guida del Manifesto dell’Unesco; al Codice dei Beni Culturali; allo schema di Regolamento per le Biblioteche degli Enti locali approvato dalla Regione siciliana e istituisce le figure del responsabile e del catalogatore, quest’ultimo formato gratuitamente dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali di Messina e per il quale non è necessaria la previsione di apposita figura in pianta organica.

Lo strumento prevede inoltre un sistema di catalogazione che, una volta ultimato, permetterà l’entrata nei circuiti bibliotecari regionale e nazionale.

Tra gli intervenuti i consiglieri Guglielmo la Cava, Leonardo Ioppolo, Giovanni Bucale, Vincenzo Naciti e il Presidente del Consiglio che ad inizio di seduta aveva spezzato una lancia in favore dei dipendenti comunali mentre il consigliere Bucale ha parlato dell’istituzione di un premio dedicato proprio a Beniamino Joppolo.

Sulla questione Regolamento abbiamo sentito il parere del Segretario provinciale dell’ISA Enzo Caputo – direttamente e professionalmente interessato al comparto  – che va subito al punto.

Alla Biblioteca di Sinagra – dice il sindacalista – c’è un problema di fondo nato proprio quando la passata Amministrazione decise di eliminare l’Area Beni Culturali ponendo poi la struttura, sottolineo culturale, sotto la responsabilità di un ingegnere.

La forzatura apparve subito chiara e la chiave sta proprio nel modello di regolamento per la biblioteca che la stessa Regione siciliana ha approntato per gli Enti Locali non facendo differenza tra Comuni piccoli o grandi e confermando la figura del direttore.

Al Titolo V viene specificato che il Direttore della Biblioteca (figura già ricoperta nel Comune nebroideo) “deve essere munito di diploma di laurea in conformità a quanto previsto dall’art. 18 della L.R. 116/80 che richiede per bibliotecari la laurea in lettere, giurisprudenza o scienze politiche, materie letterarie, lingue e letteratura straniera (facoltà umanistiche in generale).

La legge ha una sua “ratio” visto il particolare compito che una struttura culturale è chiamata a svolgere.

Struttura, non dimentichiamolo, che sempre e comunque sotto il controllo della competente Sovrintendenza provinciale tant’è che lo stesso schema (che ovviamente viene adattato, nell’offerta, alle esigenze locali, indica chiaramente che del Consiglio di Biblioteca può farne parte anche un rappresentante della Sezione Beni Bibliografici della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali.

Ciò a rimarcare, qualora ve ne fosse bisogno, la presenza giusta e pregnante della Sovrintendenza che è la stessa chiamata ad approvare il progetto biblioteconomico e decide se è degno di essere finanziato.

6 Dicembre 2017

Autore:

redazione


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