STATUE A GIUDIZIO – Falso ideologico in concorso, rinviati a giudizio gli ex, sindaco e il ragioniere, di Brolo. Ma la difesa non la pensa così
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STATUE A GIUDIZIO – Falso ideologico in concorso, rinviati a giudizio gli ex, sindaco e il ragioniere, di Brolo. Ma la difesa non la pensa così

    La “pratica giudiziaria” sul presunto, in quanto mai effettuato, acquisto di 4 statue, dopo il rinvio del 21 marzo sarà dibattuta nell’udienza del prossimo primo ottobre 2018. Per l’avvocato Carmelo Occhiuto è una storia tutta da ridimensionare: “Quelle statue non vennero mai acquistate”

 L’accusa al momento è quella di falso ideologico in concorso.
Così il giudice di Patti, Ugo Molina, ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Brolo, Salvo Messina e l’ex capo dell’area finanziaria Carmelo Arasi per la storia che riguarda  il progetto di realizzare un parco marino, “l’Oasi degli Dei” .
Questo doveva realizzarsi con grandi aiuole di poseidonie sul fondale dello scoglio e ospitare una serie di grandi statue, raffiguranti dei marini, tritoni, sirene e grandi pesci, realizzati dal maestro scultore Giorgio Verdura.
Era un progetto ambizioso che guardava anche ai disabili, e del quale su youtube esiste anche uno spot preparatorio.
La vicenda giudiziaria si argomenta su una falsa attestazione di un impegno finanziario, resa nel maggio del 2013,  per un importo di 6.050 euro da parte del comune brolese, che doveva servire non tanto per l’acquisto delle statue ma quale costo dovuto alla cooperativa di ormeggiatori e barcaioli di Piombino e Porto Ferraio che aveva effettuato il recupero delle stesse dai fondali antistanti il porto della località toscana e che poi sistemate sul molo – definite le procedure di acquisto – doveva essere trasportate a Brolo.
E a tal uopo il Comune di Brolo al tempo fece anche una richiesta di finanziamento all’assessorato regionale competente.
Per i magistrati, e per questo il rinvio a giudizio, gli atti e la corrispondenza non trovano adeguata riscontro ai numeri di protocollo dell’ente nè nel registro di pubblicazione delle determine.
Quindi sono atti non ufficiali.
Di  fatto il fascicolo è composto da una corposa documentazione tesa a ricostruire tutta la vicenda, che fu anche oggetto di attenzioni nel corso della passata campagna elettorale delle amministrative di quattro anni fa, e pertanto il giudice ha ritenuto che è indispensabile procedere al vaglio dibattimentale disponendo il rinvio a giudizio sia dell’ex sindaco Salvatore messina  che del ragioniere dell’ente, che allora era Carmelo Arasi in un processo dove lo stesso comune è parte offesa.
Il processo avrà inizio il primo ottobre di fronte al giudice Sandro Potestio.
Ma già l’avvocato Carmelo Occhiuto – difensore di Salvo Messina – evidenzia – e sarà questa la linea difensiva – che “La determina di acquisto delle statue , provenienti dall’isola dell’Elba, non venne riportata nell’apposito registro per la pubblicazione”, precisando che “Nella determina l’acquisto delle statue sarebbe stato condizionato all’avvenuto finanziamento – oltre 60.ooo euro – erogato dall’assessorato regionale dei Beni Culturali, peraltro mai avvenuto”.
“ L’acquisto  delle quattro statue, in virtù di un bando per l’accesso a fondi regionali – dichiara ora Occhiuto- sarebbe stato pertanto a carico dell’assessorato regionale, il comune brolese avrebbe dovuto farsi carico delle spese relative al trasporto ed alla collocazione delle statue, quantificabili in 6.050,00 euro, per la realizzazione di un’oasi marina tra lo scoglio ed il lungomare di Brolo.
Ma il bando fu revocato e l’acquisto dei quattro ornamenti in marmo non ebbe luogo”.
“La società proprietaria di Piombino ha infatti intimato all’ente il pagamento delle spese sostenute per la sistemazione ed il deposito delle statue, non ha infatti richiesto la corresponsione del loro valore complessivo.
All’ex sindaco Messina, pertanto potrebbe essere contestato il reato di abuso d’ufficio, non il falso ideologico, ma questo sarà ampiamente dimostrato in dibattimento”.
da leggere
26 Marzo 2018

Autore:

redazione


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