STORIE – Discriminazioni e razzismo in fila dal salumiere…
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STORIE – Discriminazioni e razzismo in fila dal salumiere…

La raccontiamo così. E’ avvenuto in pieno centro a Capo d’Orlando… ma, vista l’aria che tira, poteva accadere ovunque. Piacevolmente a far dal contr’altare alla presa di posizione arrogante e razzista del banconista dove in  “quel fai la fila come gli altri” ci stava rancore e rabbie intime, quella risposta: “lui era prima di noi!” Ma ci rimani male – ugualmente – per un’intera giornata, ripensandoci su.


Episodio di razzismo in un negozio?

Nulla di eclatante, nessuna rissa, ma non è assolutamente eccessivo definirlo tale.

Un episodio, passato inosservato anche tra la gente che affollava il locale, intenta agli acquisti frettolosi dell’ultimo momento, c’era chi andava a mare, o che stava per completare la sua mattinata di sole e che sapeva che era aspettato e voleva rientrare subito a casa.

Ma è certamente grave. Inquietante.

Tutti si era in fila per ritirar qualche cosa di buono da mangiare.

“Fai la fila come tutti gli altri” si sente urlare da dietro il banco.

Lui è un ragazzo di colore. Rimane zitto, con il suo numerino in mano.

Sta zitto, arretra, si guarda intorno… scende il silenzio.

“Scusa, ma lui – dice qualcuno dalla fila – era qui già prima di me”.

A prenderne le difese, quasi d’ufficio, è un distinto imprenditore – attempato – del luogo, che stava già per essere servito, prima del ragazzo che era tornata silente in fila.

Un debole “non è vero” – la replica da dietro il banco.

Quasi una scusa impacciata, timorosa.

A volte fa male essere scoperto, additato per il tuo essere razzista. Scoprire che non  si godono certe impunità, che non si hanno complicità che si credevano ovvie…

Il giovane di colore, si fa avanti, prende il suo pacchetto, sorride, va via.

Non dice nulla, forse non conosce neanche la nostra lingua, va alla cassa paga ed esce.

Non è una storia da cronaca nera.. ma chi l’ha vissuta, protestando poi contro il banconista, ci rimane male per una domenica intera scoprendo che è razzista anche il vicino della porta affianco.

Disagio anche notando che molti assistendo alla scena hanno girato lo sguardo, non hanno detto assolutamente nulla. Un imbarazzato silenzio da un lato, un razzismo, becero, arrogante, con tanta rabbia in corpo  dall’altro lato, che forse è la punta di un iceberg di frustrazioni e disagi personali che ci si porta dentro, magari per essere il garzone del salumaio.

 

7 Luglio 2018

Autore:

redazione


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