BROLO – “Sul Filo del Rasoio”… con coraggio dalla Sicilia!
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BROLO – “Sul Filo del Rasoio”… con coraggio dalla Sicilia!

Stringono i tempi e cresce l’attenzione per l’incontro programmato alla Sala Rita Atria per venerdì 23 novembre 2018, promosso dalla maestra d’Arte, la professoressa Angela Giordano Lo Ricco, per la presentazione del programma di prevenzione, nato in virtù di studi sui fenomeni mentali che attraverso l’esperienza dell’arte conducono alle possibilità di recupero sociale.

Cavalcando le notizie del giorno che segnalano la rottura degli equilibri su diversi fronti, forte di un’esperienza di vita che mette in evidenza le potenzialità della mente, la maestra d’arte Angela Giordano Lo Ricco, titolare del centro studi CENFORUM di Patti lancia il suo grido per fermare un circolo vizioso che tende a nascondere una verità importante nell’orizzonte  della scuola: le richieste istituzionali di attività di studio per la risoluzione del problema delle devianze, del degrado, del ricorso alle droghe, della mancanza di lavoro.

Sarà questo il focus centrale dell’incontro, alle ore 17,30 di venerdì 23 novembre 2018, patrocinato dall’amministrazione comunale brolese e dalla casa editrice Armenio Editore, che ha come titolo, provocatoriamente, quello “Chi non ha peccato scagli la prima pietra” che si terrà a Brolo e sarà condotto, insieme con la docente Angela Giordano dal giornalista Massimo Scaffidi che di fatto intervisterà la Maestra D’Arte favorendo il dibattito con le domande provenienti dalla sala.

“Dalla Sicilia, in cui coesistono miti, credenze popolari, energie positive e negative, che sono il risultato di una stratificazione culturale più che millenaria, – dice la Giordano – nasce un progetto per la rinascita sociale elaborato sulla base della conoscenza delle dinamiche mentali interessate alla formazione della coscienza e sulle attinenze fra arte e psiche,”

All’incontro sono invitati gli addetti ai lavori in ambito scolastico, a cominciare dal Provveditore agli studi di Messina, e a seguire i dirigenti scolatici, i docenti, le famiglie dei giovani che frequentano le scuole dell’obbligo i sindaci del circondario quanti sovrintendono ai servizi per la legalità e tutti gli interessati alla formazione dei giovani e al rispetto dell’ambiente, senza escludere i giornalisti – che dice sempre la Giordano sono delegati a far circolare la verità, affinchè la presentazione del programma di prevenzione, nato in virtù di studi sui fenomeni mentali che attraverso l’esperienza dell’arte conducono alle possibilità di recupero sociale, venga diffusa fino ad arrivare alle Istituzioni centrali.

La docente d’arte che a Patti da anni dirige il Cenforum, un cenacolo d’arte e di conoscenza, e che è l’autrice di diversi interessanti pubblicazioni, l’ultima di questa è un metodo didattico di grande interesse, prendendo spunto anche dai recenti fatti di cronaca, parlando di Desirè, aggiunge: “se le giovani vengono adescate, drogate, violentate e uccise, LA COLPA è DI QUANTI, COME PILATO, SI LAVANO LE MANI di fronte alla verità. Se siamo indifferenti di fronte ai segnali che Madre Natura lancia per fare notare la rottura di equilibri naturali, vuol dire che in NOI qualche cosa non va.”

Ovviamente lei è molto critica verso alcune rigidezze che avverte nell’istituzione scolastica.

Una critica che viene dall’interno, visto che ci ha vissuto dentro per molti decenni, e che lei evidenzia così:”La novità è che se la cultura e la formazione hanno favorito FINO AD ORA un processo di robotizzazione della mente, se il percorso in avanti non c’è stato e il degrado aumenta nonostante tutti i progettini avanzati nelle scuole insieme a tutti i “concorsi” di idee indetti per giungere ad un traguardo positivo, se l’Italia va a rotoli perché non assicura né lavoro, né sicurezza e tantomeno serenità, un motivo c’è!”. Per lei il motivo è da riportare ai criteri educativi e formativi che non hanno previsto, fino ad oggi, l’obbedienza alle leggi della natura che, nelle predisposizioni umane hanno radici”.

 

Nella sua carriera e nella sua vita professionale la Giordano spesso si è trovato di fronte muri di gomma, omertosi silenzi, colpevoli cecità, ma con ottimismo, che la contraddistingue,  rivolgendosi all’apparato scolastico lei afferma:”Io continuo a fare il mio canto libero, confidando in chi è stato sordo e cieco in questi anni, non dedicando attenzioni alle problematiche poste, alle soluzioni date, alle vie che, avendole percorse, so che sono valide,  posa avere un risveglio di coscienza e si decidesse di stare dalla parte dei giovani che sono in balia del nulla in una scuola asfissiata dalle carte e  da tanti progetti che ingabbiano e non snodano la mente, in una società allo sbando…”

 

15 Novembre 2018

Autore:

redazione


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