CARMELO FONTI – Io e il Tennis … una questione di cuore, anzi di testa
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CARMELO FONTI – Io e il Tennis … una questione di cuore, anzi di testa

Un gruppo storico di amici, legati tra di loro anche per la passione del Tennis festeggiano, convocati dal maestro Carmelo Arasi, e omaggiano colui che il Tennis a Brolo, a cavallo degli anni 80/90, contribuì a dargli “un senso”.

Breve premessa: A Brolo, come nella  storia del nostro pianeta che è stata suddivisa in cinque ere, anche il Tennis locale ha subito questa divisione.

C’è l’era precambriana, quella quando la rete era il filo delle “robbe” nel cortile di casa Gembillo.

Lo sport era solo il calcio, e il campo di volley, allora semplicemente pallavolo, era in un’assolata piazza stazione.

Poi Pietro Gembillo, che andava d’estate alla Terme di Chianciano importò questo sport, il Tennis.

Rigorosamente racchette di legno. Uno sport per nulla snob o roba da ricchi, anche se a giocarlo, all’inizio erano più o meno sette\otto persone.

Poi venne per il tennis l’era primaria (o paleozoica), quando Peppino Gembillo, padre di Pietro, tagliò “i limunera” e regalò al figlio un vero campo da tennis. Era il tempo dei mitici scontri tra Pietro e il ragioniere Enzo. A Brolo veniva  giocare gente di Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Piraino.

D’estate c’erano i tornei e la “febbre” per la racchetta stava diventando un’epidemia.

Poi arrivò l’era mesozoica. Emergevano già i piccoli campioni, come Nino Giuffrè, l’abbigliamento diventava un fattore importante, e Nino Ricciardello sfoggiava completi bianchi, quelli della Fila, che giungevano da Roma e Milano, regali dei padrini Germanà. Il tennis se la batteva per popolarità con il calcio. Era il secondo sport “giocato” a Brolo e con l’era terziaria giunsero prima i campi, all’Airone, di fatto i brolesi lo consideravano loro territorio, quello del Gattopardo e il campetto, quasi lambito dal mare a Testa di Monaco o si andava in trasferta a Brucoli, poi venne quello di Saliceto, o si giocava a Capo d’Orlando nella villa di Sindoni, il regista.

Il tennis aveva bisogno di una casa. Nasceva quello che poi divenne il Circolo Tennis, con i  suoi campi, ma anche delle nuove promesse per il tennis locale.

Le altre ere del tennis brolese vedono l’arrivo dei Maestri, dei tornei importanti, delle scuole, dell’organizzazione.

Il circolo Tennis diventa una grande realtà, con i Vivaldi, gli Arasi, i Giuffrè, i Gasparo, e le tenniste in gonnella come la Bruno che si passano il testimone di portacolori in campo regionale e nazionale.

E’ quello di oggi, che guarda al futuro.

Il protagonista di questa “storia” di fatto, prima da giovane osservatore sino ad oggi  s’è vissuto tutto il resto.

A suo modo.

Carmelo Fonti è ormai, pur conservando l’aria da eterno ragazzo, un uomo sempre dai modi gentili, disponibile ma dall’animo irriducibile, che ha superato i sessantanni.

Ha quindi la consapevolezza dei Grandi ed il piglio fiero di un antico gladiatore, ti guarda sempre dritto negli occhi, cercando nei tuoi non solo trasparenza ed onestà intellettuale,ma con la consapevolezza di scoprire, nel suo interlocutore,  qual’è l’ultimo libro letto, il miglior vino che abbia bevuto, le sue passioni recondite, ma sopratutto se è un dritto o mancino giocando a tennis.

E e se non la trova le risposte cercate resta per un attimo deluso, ma alla fine se ne frega, già sa, semplicemente, con chi ha a che fare, ed è in grado di mandarti, con grazia e nonchalance, con uno sguardo,  a quel paese, per poi rifugiarsi in una buona lettura, o andar a insegnare ai “suoi” alunni italiano e matematica.

I meriti se li è conquistati tutti, ha acquisito conoscenza, esperienza e cultura prima di tutto sui libri dei grandi autori che già leggeva da piccolo in via Don Santo, poi con la passione dell’insegnar nei suoi doposcuola privati. Ora lui lavora anche al comune di Brolo, quasi un far un favore a chissà chi, ma con l’aria di un vecchio quanto snob ed elegante barone, quel lavoro non l’ha sentito mai suo, e con distacco e sussiego determina i consumi d’acqua… ma preferirebbe che da quei flussi liquidi sgorgasse champagne.

Il tempo, per tanti tiranno, l’ha risparmiato e come dicevano prima quell’aria di eterno ragazzo lo rende simpatico, aperto… libero.

Carmelo quando giocava a tennis, già da ragazzo, era nei modi e nei colpi inferti – a lungo studiati e provati –  un vero e proprio campione.

Mai avuto un maestro, ma semplicemente tanta teoria appresa sui libri, fagocitando quel che trasmetteva allora la tv, dove non esistevano le reti tematiche e youtube era fantascienza. Lui imparava a memoria colpi, i segreti, gli atteggiamenti dei grandi del tennis,  e quando poteva andava anche a veder dal vivo i tornei, non solo in Sicilia.

Poi andava a giocare, prima sul terreno di gioco di Pietro Gembillo, un campo, il primo di Brolo, tra gli agrumeti e la canonica, o a far muro dietro il monumento ai caduti, poi sui campi del circolo di tennis, dove ancora tiene bene fiato e ritmo, rimanendo un coriaceo avversario per tanti.

Per i suoi atteggiamenti un po’ ribelli e spavaldi, tipici dei passionari, con la stessa foga di un “dritto”, s’intratteneva a parlar di racchette e accordature, che non avevano segreti per lui, e che portava innovazione e modelli in tutti i Nebrodi.

Di fatto è stato sempre anticipatore sui tempi.

Ora la festa tra gli amici, per ricordarne le gesta, gli aneddoti, le racchette rotte, senza colpe, per un rovescio andato male è stato anche un modo per raccontare l’epopea del tennis a Brolo. Quella che, per professione o per mestiere, per opportunità o anche solo per vanità, ha regalato “personaggi” e che nel ricordo  ora possono essere presi a “pezzi” e raccontati a secondo i gusti di chi ascolta o di chi li narra.

Fonti andava al campo di tennis, guardava anche quando giocavano gli altri, così con indifferenza, e imparava sempre, guardando. Un dono di natura, non aveva bisogno che gli spiegassero nulla.

A Brolo il tennis era – ed è – un ambiente sano, che faceva volare le motivazione di tanti; i ragazzi si facevano “due tiri” ma di sport, i tornei erano l’occasione per incontrarsi, per accendere agonismo, per far i confronti tra diverse generazioni, i giocatori erano giocatori, non coach assertivi, ed al tempo Fonti non vinceva tanto, ma tutti dicevano che aveva classe e stile… ed era così.

La sua capacità di incanalare – anche se in maniera cervellotica e a tratti pessimista – tutte le esperienze, ne ha fatto un uomo e l’ha fatto crescere, non solo a tennis, senza che nessuna ruggine di ciò che ha dovuto sopportare l’abbia potuto intaccare. Evidentemente si tratta d’acciaio.

A parlar di quella cena, al porto di Capo d’Orlando, anzi a raccontarla è il “maestro” Carmelo Arasi. Lui la racconta in un appassionato post sulla sua pagina social.

La racconta da ragazzo che guardava prima giocare un “adulto” e che oggi l’avrebbe appellato, con rispetto, “coach” perchè lui – il Fonti – non solo giocava a tennis ma era colui che portava l’innovazione in campo insieme alle migliori racchette, quelle viste mentre “studiava” in tv gli incontri.

Era quello che già parlava di tecnica e di tattica, che raccontava a tanti di Rod Laver, del grande Roger Federer, che sapeva delle percentuale di vittorie di Rafael Nadal e dei record di Jimmy Connors.

Fonti sapeva stupire quando parlava “del Messia” Bjorn Borg, o della “minor competitività” di Andre Agassi o quando metteva in fila altri fenomeni come Boris Becker, Stefan Edberg e Mats Wilander e Bill Tilden.

Ma lui già sapeva anche di fisica applicata al gioco, della rotazione della spalla, che comprendeva anche il ruolo di una scarpa da tennis ben strutturata a seconda del terreno dove si giocava, di geometrie e di aspetto mentale. Per certi verso un precursore.

Leggeva ed approfondiva le sue teorie con l’avallo delle prime riviste specializzate che acquistava nelle fornitissime edicole della stazione di Messina, dove studiava.

Erano i numeri patinati de Il Tennista, MatchBall e Tennis Italiano che diventavano poi rara merce di scambio, in quello che ancora non era un vero e proprio Circolo del Tennis.

Fu il primo ad analizzare le incordature, le tensioni e le racchette che passavano dal legno (non amato mai abbastanza) all’alluminio con i primi racchettoni, e poi all’amata grafite. Dalle sue mani sono passate tutte le più celeberrime marche e i più blasonati modelli di racchette.

Come dimenticare – scrive Carmelo Arasi –  il racchettone Fila “Mirage” o la Dunlop max 200g, la Puma Becker, con quel manico che si allungava e si accorciava in base alla sensazione del momento,la Prince Graphite e la Magnesium Pro, la Rossignol F200/250 e 300…,le Head Spector e Director (per la verità apprezzata ma mai acquistata perché già la usava l’amico Rocco Decimo..), la Prestige e la Graphite Pro, la Confort Edge… l’Adidas Ivan Lendl.

Fonti amava stupire tutti, investendo autentici patrimoni di “vil denaro”, scendendo in campo – tra i primi in provincia – anche con le mitiche Donnay Apollo e Athena, con quei pesi dentro il manico che continuamente venivano cambiati per cercare il giusto equilibrio… con buona pace dell’avversario che doveva attendere.

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Poi venne il tempo di passare alle Wilson Pro Staff, e qui si apre un capitolo a parte, con l’allora rappresentante del tempo che si scusò pubblicamente con un “infastidito” Fonti che ne possedeva due, perché la casa madre aveva accertato in quei modelli, delle bolle d’aria che le rendevano fragili…ma lui lo sosteneva già da tempo.

E poi il lato B di tutto ciò, visto che Fonti, perdeva interesse per l’attrezzo usato, quasi immediatamente, ed era anche un generoso, nacque quella sorta di mercatino di “seconda mano”, con le racchette che passavano ai sui fedelissimi.

E rammenta il Maestro Arasi che al tempo venne omaggiato di una fiammante Fischer “Stan Smith” esagonale, un gioiello dell’epoca e poi ancora di una Wilson Ultra Graphite Fp costruita con ceramica Dupont (quella dello Shuttle), anche perchè Carmelo Fonti avrebbe scommesso tutto proprio sul giovane Arasi che già era una stella splendente tra i giovani del Circolo.

Di certo una semplice cena tra “amici” non sarebbe bastata, forse una ventina ancora, per poter raccontare quella “letteratura” di storie e non solo legate al tennis, tra episodi, analisi leggendarie, resoconti dettagliati che hanno visto protagonista Carmelo Fonti. Storie che tenevano incollati al Circolo, e non solo del tennis, i suoi “discepoli”, prima di inforcare, la moto ruggente, al pari delle belle auto, che sono altri suoi “pallini”.

Con la cena di qualche sera fa, spiega Carmelo Arasi “si è voluto ripartire per ritrovarsi tutti insieme come 20 anni fa, per rievocare gli antichi fasti e per ritrovarsi ancora, magari su un campo da tennis a testare nuovi materiali, colpire qualche palla e soprattutto analizzare il tutto, come sempre,con con minuziosa attenzione. Ma se ciò non accadrà, ci ritroveremo di sicuro ancora una volta a tavola, davanti ad una birra per rievocare tempi di straordinario divertimento”.

Per lui questo “è il tennis con cui siamo cresciuti, questa è Storia, questa è la Brolo che ci piace”.

Un ringraziamento per questa cena tra amarcord e futuro va anche ai fratelli Santino e Achille Maggio a Carmelo Ruggeri e poi a Carmelo Ziino, Giuseppe Olivo, Pippo Buonocore, Salvatore Gasparo, Aldo Clemente, Nino Siragusano, Francesco Germanà (al telefono da Roma), Marcello Princiotta e Nino Giuffrè . Tutti insieme per dedicare una splendida serata dedicata al mitico Fonti.

 

da leggere

http://scomunicando.hopto.org/notizie/tennis-brolo-passato-presente/

http://scomunicando.hopto.org/notizie/dediche-ricordi-brolo-tutti-pronti-torneo-dei-tornei-tennis/

http://scomunicando.hopto.org/notizie/tennis-cuore-emozioni-ricordi-buon-tennis-si-conclude-40-citta-brolo/

Anche quest’articolo si inserisce nella rubrica dedicata da scomunicando ai brolesi.

SIMBOLI, FAVOLE, SOGNI… PRESENZE – A Brolo il “Cuore” di Ninuccio vive negli “Ossi di Morto” della pasticceria di papà Ignazio

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DON VINCENZO – Spirito indipendente, innato senso dell’imprenditoria , quella fatta in casa, una storia, la sua, che sembra il cliché di tanti film di successo

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IL BELLO SEPOLCRALE – DI CERTO NON ABITA A BROLO

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SALVATORE RICCIARDELLO – Genio Creativo

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41 ANNI – a Brolo la ” Classe 1970″ festeggia con i due maestri

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TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICA

DON CONO “U SARTU”- Le sue mani si muovevano con disinvoltura, sulle stoffe “incimate” e ricordavano l’abilità dei chirurghi

NINO RICCIARDELLO – Il Piccolo “Principe”

“FEMMINELLO DI BROLO” – Una specialità di limone pressochè scomparsa … e non si può non ricordare Pippo Salvatore Gentile

RICORDANDOLO – Cono Bruno

MARIA MANERI – E’ stata la maestra di chi ha oggi sett’annni. Ma a Brolo in tanti la ricordano ancora

L’ADDIO A TURI ZIINO – Forse l’ultimo socialista storico di Brolo

BROLO, L’ULTIMO MAGAZZINO – “Il paese che non c’è più”

UOMINI & BETTOLE – TEPOROSI BARATRI DI VAPORI E DI GENTE, CONFINI VERSO LA TERRA DI MEZZO, SONO STATE UN “PEZZO” DI BROLO

PESCATORI – Attraverso alcuni scatti il “ti vogghiu cuntari…” dei pescatori

MEMORIA & RICORDO – Nei giorni dedicati a Paolo Borsellino pochi ricordano che Piera Aiello è cittadina onoraria di Brolo

DON CICCIO – IL POSTINO CHE SUONAVA SEMPRE DUE VOLTE!

DON NINO “CIURIDDU” – L’ultimo Sacrestano di Brolo

POETI BROLESI – Linda Scaffidi: “Quando la profondità vive nascosta nella superficie”

INCONTRI BROLESI – CARMELO E SALVATORE IN MARTINICA

OGGI E’ SANTA RITA – A Brolo era la Santa dei Reduci

BROLO – Quando il Paese fece un Processo alla storia, riabilitando i 15 operai condannati nei moti del ‘21

PROVOCAZIONI – A PARLAR DI CIMITERI SI PUÒ ANCHE MORIRE… OPPURE SOFFERMARSI A RIFLETTERE

SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà

BROLO – Amarcord, la V A geometri si ritrova dopo 25 anni

LA FOTO – Amarcord brolese, il “Matrimonio”

“Amarcord” Brolesi – Le Moto e i Vitelloni

DONNA CARMELA – Non negò mai un bicchier d’acqua a nessuno, dagli operai ai bagnanti e visse per decenni nel “casello” di Brolo

BROLESI – I Tripi, da generazioni apprezzati per la professionalità nel difficile lavoro di essere vicino alla morte

DON ENZO CARUSO – UN ANNO FA… A BROLO

SICILIA DA VIVERE – Il “Giornale d’Italia” dedica un ampio servizio al Castello di Brolo

FESTE E TERRITORIO – Oggi quella del Lacco

IL “BARONE” – DAGLI ABISSI ALLE INERPICATE VERSO I COMUNI PIÙ ALTI DELL’ISOLA

BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE

Brolo – Tutti meno uno

Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”

Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese

Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –

STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA

Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese

STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare

SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO

RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo

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Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”

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BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta

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BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”

Brolesi – Morire per un lavoro.

BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ

BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”

Brolesi – La buona pesca

Brolesi – La Bidella

Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli

BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale

BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”

BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda

BROLESI – E loro andavano all’Università

BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista

BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.

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Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.

Brolesi – “Peppinello”

Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”

Assenze – Ciao Giovanni.

Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”

ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU

AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta

A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano

PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE

Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via

BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”

Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino

Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori

Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa

Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza

Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957

Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo

Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata

Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro

Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli

BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI

Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese

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BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL

BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE

BROLESI – I vent’anni del “Central”

NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via

BROLESI – A Rossella Bruno il ‪iMig2016

LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto

PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese

FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare

BROLO – Quando sbarcarono gli americani

DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis

“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo

Storie Brolesi – Il “Barone” del mare

ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU

FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci

LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia

CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo

PER NINUCCIO – SCUOLE CHIUSE A BROLO, NEL POMERIGGIO, PER PARTECIPARE AI FUNERALI

BROLO SILENTE – PER NINUCCIO LACRIME E PALLONCINI BIANCHI

LUTTI – Brolo ha una “stella” in più

LA MORTE DI PIETRO MIRAGLIA – IL GIUDICE BROLESE SI È ACCASCIATO DURANTE UN’UDIENZA. INUTILI I SOCCORSI

STORIE BROLESI – Trent’anni che sembrano ieri. Nella mostra alla “Multimediale” scatti inusuali di come eravamo

BROLO – La Mostra di com’eravamo sino al 6 gennaio alla Multimediale

STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più

UN AMORE INABISSATO SUI FONDALI DELLO SCOGLIO DI BROLO. CORREVA L’ANNO 1964

GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA

SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà

RICORDANDO – 23 anni fa moriva Padre Lo Presti

CIAO GIOVANNI – E’ morto a Milano, forse l’ultimo “guascone” brolese

FUTURI GIA’ SCRITTI PER BROLESI DI ALTRA GENERAZIONE – Giuseppe amava già da bimbo le macchine da corsa, come suo nonno. Oggi ne progetta i motori e non smette di ricordarlo

BROLO – Com’era… Di cero c’è voluto un grande impegno per devastarla

EUGENIO FAVANO – “Brolo Giardinu all’orienti”

TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICA

SANTI & SANTE – A Brolo, Santa Rita, una volta era, ma resta, al Festa dei Reduci

IL BELLO SEPOLCRALE – DI CERTO NON ABITA A BROLO

BROLO – LA POLEMICA DELL’ESTATE CORRE LUNGO LA PROCESSIONE DELLA BARCHE

FOTO, FEDE, ESTATE – LA PROCESSIONE DEL MARE.. A BROLO. QUANDO BASTANO DUE SCATTI PER RACCONTARLA

MAGIE IN CIELO – U JOCU DI FOCU. A BROLO, QUELLO DI FERRAGOSTO‘U GHIANCHERI” – Con la morte di Don Turi, autentico “artigiano della carne”, tra politica, tifo per la juve e storie d’amicizia va via un altro pezzo di Brolo

1 Dicembre 2018

Autore:

redazione


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