Il Liber Rubeus è il segno identitario della storia della città e sarà prossimamente restaurato! A dirlo è il sindaco di patti, Mauro Aquino.
Nel Liber Rubeus sono trascritti i più importanti capitoli e privilegi, specie nei confronti dell’autorità ecclesiale, il testo delle Consuetudines e provisiones, lettere regie e viceregie.
“Documenti di assoluta importanza e oggetto di studio da parte di ricercatori internazionali.
Proficuo l’incontro con l’archivista Agostina Passantino che ne ha riferito l’urgenza del restauro viste gli artigianali e grossolani interventi passati e deleteri per la conservazione stessa del documento, sebbene frutto della buona volontà degli appassionati non hanno purtroppo tenuto conto di opportuni interventi scientifici.
A questo il restauro di altri volumi dell’archivio storico del Comune che conserva fonti di indiscussa importanza in ambito giuridico e amministrativo.
Ho sempre considerato la cultura e i beni culturali valore insostituibile e distintivo della nostra città, specie nel panorama regionale e italiano: stiamo lavorando ad un progetto culturale con il coordinamento di Anna Ricciardi che avrà luce a primavera e vedrà un coinvolgimento omnicomprensivo della bellezza dei nostri siti, soprattutto di tesori mai aperti al pubblico.
E’ in studio anche un protocollo d’intesa con la Curia che formalizzeremo tra qualche settimana proprio con il Vescovo Giombanco, attento e sensibile nei confronti della diffusione della cultura”
Così il Sindaco della città di Patti, Mauro Aquino inaugura il nuovo anno all’insegna di sorprese culturali di grande rilievo…in effetti il Libro Rosso, già da molti anni versa in gravissime condizioni da sconsigliarne, a meno che non ci siano opportune forme di prevenzione, l’esposizione:
Ecco ad esempio alcuni documenti contenuti nel libro Rosso:( da https://www.cittadipatti.it/index.php/storia-di-patti/libro-rosso)
La raccolta è aperta da una pergamena raffigurante lo stemma municipale.
Il manoscritto cominciò ad essere compilato nel 1561 perché gli amministratori di allora si curarono di conservare gli originali o di far fare le copie dei privilegi, concessioni, capitoli, consuetudini, giuramenti dei vescovi, sentenze, titoli, statuti etc. che interessavano la città.
Ci sono copie e originali, parte in latino e parte in volgare dei tempi, parte in spagnolo.
Il più antico documento trascritto in copia è un privilegio del re Ruggero alla città di Messina, datato 5 maggio 1129, segue altro documento in copia di re Giacomo in favore di Messina del 15 dicembre 1283 etc.
A partire dal foglio 114 v (1538), fino al foglio 143 v (1547), si può leggere la storia degli avvenimenti che portano all’occupazione e distruzione di Patti, da parte del pirata Dragut, luogotenente di Ariadeno Barbarossa.
A partire dal foglio 102 r e seguenti vi è il ruolo dei censi cittadini (1580) da pagare all’università e la disposizione del tesoriere, Francesco De Barbaro, di riscuotere il denaro.
Segue un elenco completo con i nomi e le proprietà per cui si doveva pagare l’importo in tarì o in grani.
Nel foglio 172 r sono registrate le spese in onze 400 per “sistemare e rimediare le mura di essa città che sono aperte e minacciano rovina” (1587).
Poi i giuramenti di osservanza dei privilegi cittadini che i vescovi dovevano fare nelle mani dei Giurati.
Nel 1602 il vicerè Lorenzo Suarez Figueroa impone lo stipendio di due onze al mese per l’artigliere della torre della marina (foglio 189 r) e così via.
Si contano 233 pagine manoscritte e numerate, ci sono anche allegate due lettere originali: la lettera indirizzata da Garibaldi al Sindaco il 18 gennaio 1862, in cui ringrazia per l’accoglienza avuta a Patti (che non c’entra con il Libro Rosso, ma che è lì inserita per essere ben custodita) e un’altra del re Vittorio Amedeo di Savoia, scritta il 17 novembre 1713 ai giurati per ringraziarli “dei sensi di giubilo e di zelo” che gli erano stati presentati nell’occasione della sua incoronazione a Palermo.
L’ultimo documento raccolto porta la data del 12 ottobre 1781.