Il 14 febbraio 2004 ci lasciava Marco Pantani, uno dei più amati eroi delle due ruote, un campione che ci ha fatto riscoprire l’amore per questo meraviglioso sport – troppo spesso bistrattato – che sa regalare emozioni uniche. Usiamo nel titolo la frase “rubata” a Fausto Coppi. Anche qui racconta il volo del “Pirata” verso la leggenda.
Noi quest’oggi non vogliamo scrivere un semplice articolo commemorativo: ne sono stati scritti. Vogliamo ricordarlo menzionando alcuni artisti del panorama musicale che ci hanno lasciato dei brani in suo onore. Eccone alcuni.
– Stadio: E mi alzo sui pedali. Scritta nel 2007 da Giancarlo Bigazzi, Saverio Grandi, Gaetano Curreri e Marco Falagiani, contenuta nell’album Parole nel vento e colonna sonora del film televisivo Il pirata, è un ritratto della fragilità del ciclista romagnolo, dall’apice del successo fino al dramma finale.
– Nomadi: L’ultima salita. L’ultima salita di cui canta la storica band modenese nel 2006 (all’interno dell’album Con me o contro di me) è quella da cui non si può più scendere, è quel tunnel che porta il Pirata a lasciare per sempre questo pianeta.
– Francesco Baccini: In fuga. Pubblicata nel 2005 (album Stasera Teatro), descrive l’ultima fuga del Pirata, quel campione “dal sorriso un po’ triste” che neppure la “pioggia” fermerà.
– Litfiba: Prendi in mano i tuoi anni. La band rock formata da Ghigo Renzulli e Piero Pelù è la prima in ordine cronologico a dedicare una canzone a Pantani e lo fa proprio l’anno successivo alla mitica doppietta Giro-Tour, quella che nessuno più è riuscito a compiere. È il 1999, l’anno di madonna di Campiglio, l’anno che rappresenta l’inizio della fine. L’album è Infinito, bestseller con oltre un milione di copie vendute.
– Alexia: Senza un vincitore. “E continuo a vivere/ Nei pensieri tuoi/ A cosa serve piangere/ Con me tu correrai”: bastano questi versi per comprendere la sincera dedica scritta nel 2004 (album Gli occhi grandi della luna) dalla cantautrice spezzina, l’unica donna ad aver firmato un pezzo in memoria del Pirata.
– Claudio Lolli: Le rose di Pantani. Due poeti, Gianni D’Elia e Claudio Lolli, dipingono un ritratto molto profondo della vicenda del corridore: “Le rose che attendevano Pantani/ Piene di spine e sole di dolore/ Dal podio del mondo alle ferite mani”.
ED ecco le 10 canzoni sul ciclismo che non si possono non conoscere
“Scivolano case tra persone fuori a guardare
Ci sarà riparo al vento lungo questo pavé?
Ci sarà la polvere che nel respiro mi sale.”
#2. Bartali (versione Bruno Lauzi)
“Mi piace restar qui sullo stradone
impolverato, se tu vuoi andare, vai…
E vai che io sto qui e aspetto Bartali,
scalpitando sui miei sandali.”
#3. Alfonsina e la bici (Têtes de Bois)
“Così sono andato a vedere
la sua vecchia bottega da corridore
laggiù sulla Varesina
dove lei aspettava in vetrina
Coppi, Bartali, Magni, Martini,
per parlare di nuovi copertoni…”
#4. Pedala (Frankie hi-nrg mc)
“Pensa che una volta una bici fece piangere un uomo.
Diventarono amici, lei gli chiese perdono.”
#5. E mi alzo sui pedali (Stadio)
“E ora mi alzo sui pedali all’inizio dello strappo
mentre un pugno di avversari si è piantato in mezzo al gruppo,
perché in fondo una salita è una cosa anche normale
assomiglia un po’ alla vita, devi sempre un po’ lottare.”
#6. Il gregario della Maglia Rosa (Marco Castelli)
“Sono il gregario della Maglia Rosa,
ma ciò che voglio è andare sempre in fuga.
Bella ragazza, ma se andiamo a casa tua,
la Maglia Rosa poi, chissà… come si incazzerà!”
#7. Il Bandito e il Campione (Francesco De Gregori)
“Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone.”
#8. Velocità silenziosa (Paolo Conte)
“Una bici non si ama.
Si lubrifica, si modifica.
Una bici si declama.
Come una poesia,
per volare via.”
#9. In fuga (Francesco Baccini)
“Vai, vai, vai,
Pirata sei tutti noi!
Mai, mai, mai e poi mai
la pioggia ti fermerà…”
#10. Sono Felice (Elio e le Storie Tese)
“Come sono Felice (Gimondi).
Lo so che non è facile,
nella vita scoprire,
che c’è anche Eddie Merckx…”