Riceviamo e Pubblichiamo la nota a firma Fondazione Calabria Film Commission.
In merito alle notizie apparse sulla stampa di oggi, con riferimento al film “Qualunquemente“, desidero ringraziare il presidente Scopelliti per aver risparmiato la Fondazione Calabria Film Commission di ulteriori ingiustificati e squallidi attacchi con la motivazione “non intendiamo intervenire perché ci toccherebbe parlare di chi ci ha preceduto”.
In verità chi ha preceduto l’attuale Giunta Regionale non si è mai sognata di intervenire sulle scelte culturali ed artistiche operate in autonomia dalla Fondazione e, nel caso specifico, non poteva neanche farlo perché la delibera di concessione del contributo a favore della Fandango, produttore del film di Albanese, è stata adottata il 6 agosto 2010.
Ma, questi, sono dettagli insignificanti rispetto al merito del problema e alle prese di posizione di alcuni sconosciuti commentatori che hanno lamentato un danno all’immagine della Calabria che solo la loro incultura riesce a cogliere in un film che narra storie di ordinaria vita quotidiana del nostro Paese.
Quello che conta, per me e per l’Ente culturale che rappresento, è il giudizio artistico dei critici cinematografici di fama internazionale come, per esempio, Paolo Mereghetti che sul Corriere della Sera del 1 febbraio scorso, a proposito della cinematografia degli ultimi anni, scrive “Tutti film che avevano fatto della sfrontatezza e dell’ostentazione le proprie qualità ‘morali’ ed ‘estetiche’: personaggi rapaci, storie vanagloriose, dialoghi senza inibizioni. Non c’erano freni, come sembrava volesse una certa Italia. Che invece alla fine si è rivelata minoritaria e perdente. E il successo di Qualunquemente ne è l’ultima involontaria conferma, perché a far presa sul pubblico non è la forza satirica del personaggio (tristemente superato dalla degenerazione della realtà) ma piuttosto la sua forza poetica, il fatto che la sua comicità sia più surreale che reale, impossibile da ‘ridurre’ a un qualche modello concreto”.
Al di là di questo, che per me è prioritario, desidero informare coloro che si sono scandalizzati per il contributo stanziato dalla Calabria Film Commission che la Fandango non ne ha richiesto la liquidazione, tra l’altro non dovuta per il mancato rispetto di alcuni impegni contrattuali. Ed, infine, sottolineare che la Fondazione da me presieduta è stata molto scrupolosa e rigida (circostanza che ci ha creato molti nemici) nella gestione dei fondi assegnati e che, in larga parte, stiamo per trasferire alla gestione del nuovo presidente al quale saranno effettuare le consegne entro il mese.

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