PARTITO DEMOCRATICO – Direzione provinciale, la critica dei ribelli
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PARTITO DEMOCRATICO – Direzione provinciale, la critica dei ribelli

Nuovo esecutivo provinciale, vecchi problemi

Direzione provinciale e nuovo esecutivo che esclude le trasversali voci critiche degli ultimi tempi, come da firme in calce al documento diffuso. Smarrita, dunque, la tanto decantata ‘unità’ del provinciale, che aveva posto rimedio alle urgenze congressuali del 2017. Ed è proprio questo trasversale dissenso ha far emergere con forza il biasimo circa la gestione del Provinciale. La nota

“L’approvazione del documento politico che pone i consiglieri comunali del PD e di LiberaMe della città di Messina all’opposizione del sindaco De Luca è l’unica nota positiva emersa dalla direzione del partito democratico di ieri sera.

Per il resto, non possiamo che esprimere netta differenziazione con l’attuale gestione del partito.

Il segretario ritiene di superare l’attuale fase di stallo politico del partito – che è sotto gli occhi di tutti – attraverso la costituzione di ulteriori organismi e sovrastrutture interne, disegnate su carta ma non operative nella realtà (ad esempio, la costituzione dei circoli territoriali per zone ma senza formalizzarne coordinamento, percorso, compiti, responsabilità), che, alla fine, non potranno che risultare fini a sè stessi in mancanza di una proposta politica di rilancio ed una visione chiara sul futuro. Vecchi schemi ormai superati e che, con ostinazione, si continuano a riproporre.

Del resto, tale scelta è in linea con il modus operandi di questi due anni, nei quali chi aveva la responsabilità di guidare il PD Messina si è limitato ad una mera (e, peraltro, incompleta) gestione burocratica del partito, trascurando del tutto l’aspetto politico ed il rapporto con i territori, con gli iscritti e con gli eletti.

Non è questo il partito che può rappresentare una seria alternativa politica nel nostro territorio e affrontare, con rinnovata credibilità e decisione, le sfide che ci attendono.

Dall’ultima assemblea nazionale è venuta fuori un’altra idea di partito lontana dalla visione gattopardesca portata avanti dall’attuale segreteria provinciale, talvolta anche con irregolarità e inadempienze statutarie riscontrate in questi anni e già messe in evidenza in diverse occasioni e sulle quali auspichiamo si pronuncino al più presto gli organi deputati.

Il partito necessita, anche a questa latitudine, di una ripartenza. Di un gruppo dirigente nuovo con una linea politica chiara e innovativa, una capacità organizzativa reale, e di un contatto con il territorio costante.

Il quadro che ben due anni fa aveva portato ad un congresso unitario non c’è più e la strada di un nuovo congresso è quella più lineare e trasparente rispetto ad iscritti ed elettori.

E’ tempo di assumersi ciascuno le proprie responsabilità.

Armando Hyerace                                Simone Bongiorno
Giacomo D’Arrigo                                 Dino Russo
Nicola Alpino                                         Francesco D’Amico
Emanuele Giglia                                    Antonio Napoli
Nicola Marchese                                    Angela Bottari
Sharon Schachter                                  Simone Coletta
Lidia Gaudio                                           Tani Isaja

(foto: Congresso Provinciale 28 luglio 2017)

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17 Luglio 2019

Autore:

redazione


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