
I controlli da parte dei Nas sono partiti dalla Toscana. Il fenomeno diffuso anche in Sicilia. Sui nebrodi gode la complicità di enti “dormienti” che nei fatti avallano l’illecito sanitario.
I controlli da parte dei Nas sono partiti dalla Toscana. Le verifiche continuano a tappeto in tutta Italia. Il fenomeno diffuso anche in Sicilia. Sui Nebrodi gode la complicità di enti “dormienti” che nei fatti avallano l’illecito sanitario che mette a rischio sopratutto i piccoli atleti.
La legge c’è ed è anche molto rigida. Così come lo sono i controlli da parte dei Nas.
Nel mirino i certificati sportivi compilati non dai medici di base o da medici sportivi (come vuole la legge) ma da ginecologi, otorini, dentisti, oculisti, ortopedici e psichiatri, medici del lavoro. Documenti stilati, forse, in amicizia per risparmiare le poche decine di euro che servono per le attestazioni di idoneità non agonistica e che sono obbligatorie per i tesserati degli enti di promozione sportiva.
I controlli dei Nas, in toscana, durati quasi un anno, hanno portato a sanzionare amministrativamente cento medici tra Firenze (60) e Prato (40), come riporta il quotidiano La Nazione.
Multe salate: duemila euro a dottore che saranno riscossi dai Comuni. A breve partiranno le segnalazioni ai rispettivi Ordini. Gli accertamenti dei militari sono stati svolti in associazioni dilettantistiche partendo dagli elenchi degli iscritti all’Uisp, ma nel mirino ci sono pure gli istituti scolastici che baypassano a volte il ruolo dei pediatri che sono competenti – per i propri assistiti – al rilascio della certificazione per i minori.
Le discipline interessate sono state le più svariate: calcio, tennis, calcetto, nuoto, danza, arti marziali, pattinaggio, pallavolo, basket, sport praticato nelle scuole.
E le irregolarità riscontrate sono state tante. I controlli a campione sono partiti nell’ambito di una campagna ministeriale a tutela della salute degli atleti a cui si è aggiunto un esposto anonimo arrivato ad una procura che ha avviato le indagini ora estese in tutt’Italia.
Tutto nacque dopo la morte sul campo di un calciatore amatoriale, giovanissimo, che partecipava a un torneo di dilettanti senza avere il certificato. La procura ha incaricato i Nas di eseguire verifiche. E così sono saltate fuori le grane.
In una palestra di arti marziali, ad esempio, 500 bambini sono stati rimandati a casa con le tessere sospese perché privi dell’idoneità.
In un’altra palestra gli atleti sono stati spediti a uno a uno negli spogliatoi nel momento in cui i carabinieri hanno chiesto loro di mostrare il certificato.
Le associazioni sono state sanzionate per 600 euro. Sono scattate già cinque denunce penali per falso.
I casi diventano gravi quando non vengono coinvolte le strutture private ma le stesse scuole con responsabilità per professori e dirigenti comprensivi.
Il dato più eloquente è che i medici stanno continuato a sfornare certificati fasulli nonostante l per esempio, l’Ordine di Firenze, li avesse messi in guardia tramite una comunicazione su internet: “Attenzione ai certificati, ci sono i Nas in giro”.
fonte REDAZIONE DOTTNET