Fino al 2 settembre la mostra dell’artista messinese a Casa Peloro Art di Torre Faro.
Quindici tele circolari, del diametro di 30, 50 e 70 centimetri, richiamano visioni e suggestioni in un “abbraccio di forme” in cui si rispecchiano il carattere e le passioni dell’artista, nota per le sue attività di insegnante, musicista e giornalista culturale.
Marta Cutugno: “Mi sono appassionata alla tela tonda. L’idea della mancanza dello spigolo è qualcosa che mi ha appassionato da subito. Lascio agli altri la possibilità di pensare, di immaginare…Per me la pittura è un modo per dire qualcosa, un canale di comunicazione”. Le tele sono accompagnate da versi di poeti vari, nel segno della interdisciplinarietà, del “dialogo” tra arti. “Ma le poesie non sono state fonti di ispirazione per le opere, si tratta dell’unione tra due discipline, una conseguente all’altra”, ha precisato l’artista. Presenti al vernissage, tra gli altri, amici e addetti ai lavori in ambito teatrale e musicale che con Marta Cutugno condividono passioni e impegni professionali.
Marta Cutugno è al suo secondo atto. Trascorsi appena tredici mesi da MAD’AMA, andata “in scena”, è proprio il caso di dire, con successo, alla Nebe Gallery dell’omonimo Coffee Book di Capo Peloro, ecco ÓBLÒ. La sede è a poca distanza dalla precedente, sempre in quell’angolo di paradiso della Punta messinese, la Casa Peloro Art di Torre Faro.
È arte a 360 gradi tradotta su tela e rappresentata con forme e colori, da chi esprime talento “a tutto tondo”: insegnante, musicista e musicologa, giornalista e critica culturale, esperta come pochi di opera lirica e teatro, appassionata di poesia. È l’unione delle arti, la compiutezza di un pensiero libero. La ricerca costante, una perenne sfida senza confini, fuori dalla retorica, verso la visione di un mondo “altro”. La rappresentazione del “disegno di un istante” che asseconda naturalezza e creatività. Che incontra con semplicità e gusto lo sguardo e lo stato d’animo del visitatore.
“ÓBLÒ, piccola grande finestra per la mia immaginazione…” Si presenta così l’artista nella brochure dell’evento. Ma al contempo, il suo è un “desiderio di lasciare a chi osserva la libertà di scoprire e di scoprirsi, che sia mare, cielo o spazio infinito”. Con le dovute precisazioni: “Non ho pensato unicamente all’affaccio da una nave, bensì da qualunque cosa, anche da una navicella spaziale, da un aereo… Qualsiasi situazione la mia immaginazione abbia prodotto in quel momento. Una visione da una finestra circolare”. Marta Cutugno ha raccontato la sua esperienza ed esternato le sue sensazioni nel corso del vernissage della mostra, martedì scorso, dialogando con il presidente della Pro loco di Capo Peloro, Nello Cutugno. La curiosità sulla sua scelta: “Mi sono appassionata alla tela tonda. L’idea della mancanza dello spigolo è qualcosa che mi ha appassionato da subito”. Il senso del suo lavoro: “Lascio agli altri la possibilità di pensare, di immaginare…Per me la pittura è un modo per dire qualcosa, un canale di comunicazione”. Le tele esposte sono accompagnate da splendidi versi di poeti vari, a dimostrazione della sensibilità e della competenza dell’artista in questo campo: Ungaretti, Montale, Quasimodo, Cardarelli, Cattafi, Gatto. “Ma le poesie non sono state fonti di ispirazione per le opere, si tratta dell’unione tra due discipline, una conseguente all’altra, un incastro, un abbraccio tra l’una e l’altra”, ha precisato Marta.
La sua storia in rapporto alle arti figurative: “Ho iniziato da piccolina. Come priorità ben presto mi sono dedicata al pianoforte ma ho mantenuto la passione per il disegno in maniera costante, ma non compulsiva. Dopodiché, negli ultimi sette anni ho avvertito la necessità di dedicarmi con più frequenza a questa attività”. La sua prima mostra: “Mi piaceva dipingere, ma non ho mai sentito la necessità di condividere questa cosa all’esterno. Infine, l’anno scorso mi ha convinto la mia omonima, un’altra Marta Cutugno!” Artista fuori dagli schemi: fuggire dalla tentazione di omologare persino ispirazioni, percezioni e contenuti: “Non voglio pensare al viaggio.
La ritengo una condizione ormai abusata. Nell’arte si parla sempre di viaggio, in tutto. Spero che le mie opere non lo suggeriscano. È sufficiente pensare ad un occhio, ad uno sguardo attraverso i quali ciascuno immagina ciò che desidera”.
Al dibattito ha partecipato anche Corrado Speziale, giornalista della nostra testata che ha redatto la nota di presentazione di ÓBLÒ. Presenti all’apertura della mostra, anche amici e addetti ai lavori in ambito teatrale e musicale che con Marta Cutugno condividono passioni e impegni professionali: tra questi, il produttore teatrale per Nutrimenti Terrestri Maurizio Puglisi, l’attore e regista Ninni Bruschetta, la musicista e direttore d’orchestra Cettina Donato. Tra i veterani dell’arte messinese, così come lo scorso anno, non ha fatto mancare il suo sostegno e il suo affetto il maestro Stello Quartarone.
ÓBLÒ, a Casa Peloro Art di via Fortino, a Torre Faro, rimarrà aperta fino a lunedì 2 settembre.
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