Il Coronavirus e le Verità sul virus. L’analisi di Basilio Scaffidi… un avvocato che vive a Londra.
Sono laureato in giurisprudenza e svolgo la professione di avvocato.
Mi piace leggere, documentarmi, ascoltare pareri diametralmente opposti tra di loro e farmi una mia personale opinione.
Se c’è qualcosa che ho imparato dalla storia è che la verità non è mai una sola e, spesso, le opinioni minoritarie sono quelle che contengono più verità di tutto ciò che viene comunemente accettato come verità assoluta. Molti eretici sono stati arsi vivi dai loro contemporanei per i loro pensieri che, con il tempo, si sono dimostrati grandi verità.
Tutto ciò che vi chiedo è di leggere i seguenti dati numerici e, solo alla fine, verrà tratta qualche considerazione dal sottoscritto. Voi sentiatevi liberi di trarre le vostre; ma per il momento leggete quanto appresso con la mente sgombra da tutto quello che si dice.
Ultima premessa: i numeri che vi sto fornendo sono supportati da fonti ufficiali accuratamente riportate.
1) Il fumo in Italia è la principale causa di morte: dai 70.000 agli 83.000 decessi l’anno e oltre il 25% di questi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. (https://www.corriere.it/…/italia-fumo-causa-83mila-decessi-…).
2) Fiato corto, dolore al petto, febbre alta e tosse. Sono questi i sintomi della polmonite, malattia che ogni anno provoca la morte di circa 11.000 persone in Italia, soprattutto anziani ed è la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali. (http://www.ansa.it/…/la-polmonite-causa-11.000-morti-lanno-…).
3) L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stimato che il tasso di mortalità da Covid-19 è del 3,4% circa. Questo è superiore all’influenza stagionale ed è motivo di preoccupazione – ma anche se è corretto, oltre il 96% delle persone che vengono infettate dal coronavirus si riprenderanno. Ma vale anche la pena notare che la stima dell’OMS si basa su infezioni e decessi confermati, il che significa che non tiene conto dei casi lievi che potrebbero non essere diagnosticati – casi che abbasserebbero il tasso di mortalità. In effetti, gli esperti affermano che, in realtà, è probabile che il tasso di mortalità sia più vicino all’1% o meno. In altre parole, oltre il 99% di coloro che vengono infettati dovrebbero sopravvivere (https://www.theguardian.com/…/how-many-will-die-of-coronavi…).
Per amore della completezza, va anche aggiunto che per il coronavirus non è stato ancora scoperto un vaccino (ma ciò dovrebbe avvenire entro un anno circa) e si diffonde con maggiore frequenza rispetto all’influenza comune in quanto è un nuovo virus al quale il corpo umano non si è ancora autoimmunizzato.
Ad ognuno di voi la propria considerazione.
Ma per favore, lasciatemi fare la mia, la quale, ovviamente, non troverete in nessun giornale né pretendo che sia considerata il Vangelo, ma che almeno dia qualche spunto di riflessione.
E se nemmeno quest’ultimo, che almeno venga rispettato il mio diritto sancito costituzionalmente di esprimere liberamente il proprio pensiero senza rischiare di essere “arso” al rogo.
Questo virus, sto parlando adesso della paura di morire e non del coronavirus, sta distruggendo seriamente l’economia di tantissimi paesi del globo. Le più grandi compagnie aeree stanno per licenziare migliaia di dipendenti, il settore turistico è stato distrutto, l’Italia probabilmente ne uscirà con le ossa rotte.
Insomma milioni di giovani, padri e madri di famiglia, non potranno più comprarsi il pane né avranno i mezzi per curarsi. Non ci saranno più soldi per la sanità pubblica, ed a quel punto a morire non saranno più solo persone anziane, ma anche giovani, i quali, con un sistema sanitario al collasso, non potranno più curarsi dal cancro, da disturbi cardiologici, alimentari e tanto altro. Questo ovviamente non me lo sto inventando, ma è una semplice considerazione per la quale potete trovare un’infinità di fonti. Per vostra comodità, ve ne cito soltanto una:
“Tra il 2008 e 2010 oltre 260mila decessi in più per cancro nei paesi Ocse e circa 160 mila nell’Unione europea. Ma è un fenomeno non limitato a quel biennio: al crescere della disoccupazione aumentano le vittime.
A meno che la sanità non sia universale. La ricerca pubblicata su The Lancet” (https://www.repubblica.it/…/mortalita_per_cancro_e_crisi_ec…).
Sto scrivendo questo lunghissimo post perché credo fermamente che la coscienza del singolo individuo debba spingere la maggioranza a prendere decisioni ragionevoli. Io non sono nessuno per poter incidere nelle scelte politiche nazionali (o, tantomeno, globali) e nemmeno voi come singoli individui lo siete. Ma la mia voce, la tua voce, la nostra voce, la voce della maggioranza è quella che spesso condiziona le decisioni di chi sta al comando.
Ogni anno muoiono essere umani, è così dalla notte dei tempi. Nessuno purtroppo potrà mai impedire che ogni anno muoiano persone, specialmente se anziane e con una salute claudicante.
Tuttavia, Il tasso di mortalità più alto coincide sempre con momenti di crisi e di carestie economiche. Quello a cui stiamo assistendo è la paura della morte per una causa abbastanza comune (non lo dico io, ma i numeri sopra riportati che potete facilmente consultare sulla rete). Quello di cui molti non si rendono conto abbastanza è che ciò comporterà – e già in atto sta comportando – irreversibili danni all’economia globale che provocheranno carestie, suicidi, carenze di servizi essenziali e conseguente aumento esponenziale del tasso di mortalità generale.
Se tuttavia il coraggio non è la vostra qualità principale, siate almeno razionali e smettetela di diffondere il virus più pericoloso di tutti che da sempre ha mietuto più vittime: la paura.
Basilio Scaffidi
Pubblichiamo il giorno dopo alcune note visto il susseguirsi di post sulla nostra pagina a seguito dell’articolo
La nota della redazione:
Nota per i lettori.
Pubblicare il punto di vista di un lettore, come in questo caso, ma anche in quello di precedenti articoli non vuol dire in maniera totalizzante abbracciarne il pensiero, la linea, o essere sulla stessa lunghezza d’onda. E’ una scelta… quella di dar spazio.
Una redazione come la nostra composta da persone diverse, idee e storie all’opposto, fa scelte libere… come anche quella di dare la parola, anzi lo spazio, a voci… anche lontane dal pensiero comune, lontane dal nostro, lontane da un modo di vedere spesso allineato.
Ne siamo consapevoli ed è un rischio che amiamo correre, anche quello di leggere i giudizi di lettori scontenti che magari affondano il colpo per ragioni che esulano dagli stessi scritti.
Noi pubblichiamo nel rispetto delle regole del giornalismo e della comunicazione, pronti a dar spazio alle repliche, alle puntualizzazioni, alle precisazioni sia se queste provengono da “illuminati” che della gente comune, purchè si attengano, anche loro, a quelle regole del vivere civile sul web, senza offese gratuite o battute sopra le righe che offendano prima di tutto l’intelligenza di chi leggerà.
E questa libertà la lasciamo anche a chi vuol scrivere sulla nostra bacheca, che alla fine è uno spazio nostro condiviso con voi che siete i nostri lettori.
Siamo fatti così.
Ultima considerazione a margine.
Il giornale può alla fine essere letto o non letto. Messo tra i preferiti o cancellato da questi. Anche questa è una scelta. Comunque vada ce ne faremo una ragione.
Tutti i post sulla pagina facebook comprese le garbate repliche di Basilio Scaffidi.
Noi aggiungiamo semplicemente il commento dell’Avvocato Vincenzo Amato tanto per chiudere il tutto.
Vero che la paura fa 90, come si dice. Ma dai commenti che leggo mi sembra che la capacita di raziocinare è stata messa in serio pericolo. Dare quasi dell’untore a chi esprime e da conto ad una valutazione diversa rispetto alla propria o a quella dominante, è pericolosissimo. Ognuno può essere d’accordo o meno ma il diritto di parola va tutelato sempre e non può essere obliterato nemmeno dal coronavirus perché altrimenti, dopo che l’emergenza passerà, oltre al coronavirus, rischiamo di non avere più neanche quello